giovedì 16 dicembre 2010

Il Nostro Cotechino



Dicembre mese del cotechino.

Va beh, c'è anche il Natale che porta con sè tutti gli animali ripieni (tacchinelle, anatre,faraone, capponi ecc...) oppure l'arrosto alle castagne, stinchi, abbacchi ecc ecc,
poi la sera della viglia con il pesce che la fa da padrone (magari anche con del salmone affumicato)....

Ma per me è soprattutto cotechino, forse sarà il freddo (oppure la neve di oggi) in questo mese di "trasgressioni culinarie" mi piace esagerare, concedendomi il ricco insaccato non solo la sera del 31. Di sicuro lo mangio a cuor leggero perchè essendo fatto in casa so cosa ci va a finire dentro.

Per dirla tutta poi , la versione con le lenticchie non è nemmeno quella che preferisco, meglio accompagnarlo con un bel purè.

Oppure il giorno di Natale per chi ha la tradizione di portare in tavola un bel bollito misto (manzo, vitello, lingua, cappone, testina) provate ad aggiungere qualche fettina di cotechino....non ve ne pentierete :-)

venerdì 10 dicembre 2010

Champagne, libri e idee regalo....


Piccola e banale premessa: il buon cibo e il buon vino sono uniti da un legame quasi inscindiblile. A mio avviso, privarsi di una delle due cose significa non poter godere appieno del piacere che questo "matrimonio" può offrire.

Ora per quanto mi riguarda, da sempre ho avuto la fortuna di essere circondato da ottimo cibo (sia grazie al negozio che alla passione contadina di mio padre) purtroppo avevo solo una mancanza proprio sul fattore vino, poichè sempre mio padre, per coerenza, beveva solo il "vino del contadino...." e non aggiungo altro.

Le cose poi col tempo fortunatamente sono cambiate, sono diventato un foodie, di conseguenza per colmare le mie lacune in materia vinicola, sono arrivati i corsi di Porthos, un weekend al Vinitaly, poi degustazioni, cene con bottiglie importanti e infine tanta teoria, leggendo riviste specializzate, riflessioni e opinioni di persone di fiducia e blog del settore.

La mia breve esperienza mi ha portato a preferire i vini bianchi, con una prelidizione per i riesling, gewurztraminer e sauvignon ma sempre più spesso preferisco assaggiare vitigni che non conosco (e se poi c'è un rosso mica mi tiro indietro...) :-)

Negli ultimi tempi sono stato folgorato dallo Champagne, ho iniziato a conoscere le grandi maison per poi arrivare a quello dei piccoli vignerons (come alla cena dalla gatta).

Visto poi che il mio lavoro coincide anche con questa mia nuova e coinvolgente passione, non ho potuto fare a meno di mettere sugli scaffali del negozio qualche bottiglia nota, e alcune meno conosciute, del famoso vino. Quindi vi potrete imbattere in:

-Bollinger Special cuvèe ; Grande annèe 2000 (con astuccio)
-Eric Rodez Blanc de Noirs
-Etienne Lefèvre Carte Blanche
-Gaydoz Forget Rosè
-Aubry Brut Classique
e altri ancora...




In vista delle festività natalizie ho pensato che potesse essere una buona idea abbinare a tutto questo alcune letture (che troverete in negozio) a tema enologico, utili sia come idea regalo ma anche per chi volesse approfondire alcuni temi come:

- Il vino a Roma (guida alle migliori aziende vinicole del Lazio e ai locali in cui bere bene nella capitale) di Slawka G.Scarso

- La guida alle migliori 99 maison di Champagne


- I vini Naturali d'Italia 1 & 2 (manuale del bere sano) di Giovanni Bietti

- Quaderno Champagne #1 curato da Alfonso Isinelli (un approfondimento riguardante il biologico, il Rosè, la zona dell'Aube, e l'intervista con l'enologo James Darsonville)


venerdì 3 dicembre 2010

Il Bollito (o Lesso di Carne)

Del Bollito o Lesso, ne avevo parlato tanti anni fa qui , fu uno dei primi post di questa piccola "finestra" sul mondo della carne & C.

Visto che avevo già scritto il procedimento, i vari tagli, e la differenza fra brodo e bollito evito di ripetermi e rimando agli eventuali link i più curiosi. Venendo al dunque ho scritto questo post, solo perchè quando si avvicinano le feste e la temperatura si abbassa (oppure si è sommersi dalle piogge o dallo straripamento del tevere:-)) la voglia di carne bollita è ai massimi vertici.

Alla base di sicuro c'è la tradizione familiare, infatti sono sempre stato abituato a mangiare sia il lesso che il brodo, in inverno e non solo ma in particolare in questo periodo. Invece relazionandomi con il pubblico in negozio, ho scoperto che in molte famiglie non si prepara quasi mai il lesso (oppure si usa il brodo solo come rimedio ai malanni di stagione) o peggio ancora, che non si mangia la carne bollita.

A questo proposito, voglio ricordare altri usi per chi non gradisse mangiare il lesso in modo classico, ovvero accompagnato dalla Salsa Verde 0 Mostarda fra questi suggerisco: la picchiapo' , oppure di macinare il bollito e condirlo per farci delle polpette (una vera specialità) o infine un insalata di carne (ci sono varie versioni, questa è la mia).

Quello che vedete nelle foto (un pezzo di campanello di vitella e piccione di manzo) l'ho gustato recentemente in tutta semplicità, ovvero accopagnato da una patata bollita e condito con olio novello di casa, se ci fosse stato un po' di prezzemolino fresco tritato sopra, sarebbe stata la morte sua...


venerdì 26 novembre 2010

Fegato alla Veneziana con variazione


Parecchio tempo fa, durante la serie di post riguardanti il quinto quarto mi ero occupato anche del
Fegato di Vitello

Devo dire che senza accorgermene è passato davvero tanto tempo dall'ultima volta che mangiai del fegato, forse qualche anno, e il tutto senza un motivo preciso. Meno male che il blog fa sforzare la mia fantasia culinaria e fa variare anche la mia alimentazione... :-)


Solo recentemente poi ho scoperto che la ricetta materna, quella che ho sempre mangiato fin da piccolo, non corrisponde propriamente a quella "veneziana" ecco il perchè della "variazione".

Il procedimento iniziale è classico, ossia facendo stufare una giusta quantità di cipolla con olio (senza farla dorare, per evitare ciò, si può aggiungere dell'acqua) poi si mette il fegato tagliato a pezzettini in padella, si gira per fargli prendere colore ed infine ho sfumato con del vino bianco.

A questo punto ecco la personalizzazione di casa Magini, ovvero l'aggiunta di qualche cucchiaio di passata di pomodoro. Giusto per pochi minuti il tempo che si rapprenda e si insaporisca bene con il fegato ed è pronto, da servire ben caldo.

Per me questa è sempre stata la ricetta "originale" non ho mai pensato al fegato in "bianco" forse proprio perchè questa versione è talmente buona che non lascia dubbi.... provare per credere.

In qualsiasi modo vogliate cucinarlo, si raccomanda il fegato esclusivamente di vitello (dato che è un filtro, meglio un animale giovanissimo) e per farlo a pezzetti è consigliabile quello che noi in gergo chiamiamo il "calcagnetto" ovvero l'appendice nel lato più alto dell'organo, privo di venature e perciò ancora più tenero.



Infine l'ultima curiosità/consiglio, per chi non lo sapesse il fegato è una vera è propria miniera di ferro, le persone che hanno questo valore basso (in particolare le donne incinte) mangiando 1-2 volte alla settimana il fegato potranno ristabilire l'apporto di ferro (magari al posto delle pasticche).

lunedì 22 novembre 2010

Farfalle Broccoletti & Salsiccia


Anche questa volta una ricetta super-classica (anche perchè, se vi aspettate piatti creativi avete sbagliato blog) :-).

Avevo già parlato di Broccoletti & Salsiccia quasi 2 anni fa in merito a questi paccheri, la ricetta di oggi invece è una cosa più semplice e sbrigativa ma altrettanto buona, ovvero li uniamo a delle Farfalle.

Questo formato di pasta non lo uso spesso, ma dando uno sguardo nella dispensa c'era un residuo di quando, per il brunch preparai la pasta fredda, quindi ecco trovato il modo di "farlo fuori" subito.

Riassumo brevemente il procedimento poichè è semplicissimo: dopo aver lessato i broccoletti, li ho ripassati in padella con olio, sale e peperoncino.
Messi da parte ho sbriciolato la salsiccia in padella, fatta rosolare senza olio esfumata con un goccio di vino bianco.
Infine ho unito il tutto sminuzzandolo velocemente con un coltello rimesso in padella. Ho scolato le farfalle al dente e unite al condimento, il tempo di amalgamare il tutto ed è pronto... tutti a tavola :-)


Buon appetito !!!



martedì 16 novembre 2010

Pizza & Champagne @ La Gatta Mangiona

Piccola premessa: trovare della buona pizza a Roma non è sempre facile, ma da un po' di anni a questa parte ho trovato la più buona (per me) ovvero, quella de La Gatta Mangiona. A dire il vero non è l'unica, ma si colloca a pari merito con l'altro tempio della pizza (sempre imho), Sforno, ma essendo una persona molto democratica le alterno continuamente.... :-)


Detto questo, a volte capita che il vulcanico Giancarlo (patron della Gatta) decida di organizzare delle serate speciali, dedicate a chi vuole sperimentare abbinamenti inconsueti e originali, ad esempio ieri si è tenuta la serata

Pizza & Champagne


giovedì 11 novembre 2010

Il Fiocco di Vitello




Parlando spesso di arrosti ho pensato che, anche se è comodo trovarli pronti in macelleria, a volte è anche piacevole poterlo fare a casa da soli, e farcirlo con i propri ingredienti e secondo il proprio gusto.

Per questo motivo, ecco un pezzo adatto a questo impiego, ovvero il fiocco, da non confondere con il fiocco di spalla trattato tempo fà. Questo pezzo si trova sotto il petto del bovino, in pratica è una parte della pancia. Oltre ad essere molto grande (quindi ci si può sbizzarire nelle dimensioni per l'arrosto) è una parte molto magra, ma nel contempo, se cotta a dovere molto tenera.

Il fiocco ha una forma triangolare più sottile da un estremità mentre cresce di spessore dall'altro verso. Quindi per ottenere la fetta da riempire spesso si "apre" a libretto, si batte e poi è pronta da farcire. Un altro pregio di questo taglio è che se vogliano, si può trasformare in una tasca. Con un coltello ben affilato si crea una fessura dalla parte più spessa, e poi ci si fa strada a destra e sinistra, facendo molta attenzione a non bucarla, molte persone utilizzano questo pezzo anche per la cima alla genovese, anche se in realtà il pezzo per questa preparazione è il fianchetto (di cui ancora non mi sono occupato...).

Un altro utilizzo del fiocco (anche se meno nobile) è quello per lo spezzatino, molto indicato per le persone che non gradiscono grasso e gelatina, come ad esempio il puccio o l'armone .

Insomma anche se è una parte poco conosciuta, ha numerosi impieghi e spesso funziona da vero e proprio jolly. Purtroppo non conosco il nome in altre regioni d'Italia, anzi forse anche qui a Roma ci sarà sicuramente qualcuno che lo chiamerà in modo diverso, spero solo di essere stato chiaro nella spiegazione e soprattutto utile. :-)

domenica 7 novembre 2010

Arrosto di Vitella ripeno alle Castagne


L'arrosto è un vero classico della cucina italiana... specialmente poi per il pranzo domenicale con parenti e amici o per i giorni di festa. Tra le varie versioni esistenti, mi sono già occupato di quello ai carciofi ai funghi porcini, alle noci e una variazione sul tema, ovvero una tasca.

Pochi giorni fa invece ho cucinato questo
arrosto ripieno alle castagne.

Avevo già preparato qualcosa di simile tempo fa, ma non era ripieno, le castagne erano
usate solo come accompagnamento. Questa volta invece ho riempito una bella fetta di vitello
(ottenuta dal campanello) con dei marroni.

Ovviamente se si fossero messe solamente le castagne il risultato sarebbe stato disastroso, per questo bisogna incorporare il ripieno con una farcia. Personalmente l'ho composta con del macinato di vitello, uova e parmigiano ma ci possono essere anche altre varianti a seconda dei gusti (con salumi o senza formaggi o maiale e salsiccia) l'importante e fare attenzione a non coprire il gusto delicato delle castagne.

Infine si passa alla cottura, la migliore in questi casi e al tegame (quando sono fette cosi magre il forno secca troppo a mio avviso) prima con poco olio per rosolare poi acqua, vino e aromi per mandare avanti (circa 1 ora e mezza). Ho unito anche alcune castagne fin dall'inizio per ottenere poi la crema (frullandole insieme al fondo di cottura) da unire alle fette, però è carino anche lasciarne alcune solamente morbide, da unire gli ultimi 10 minuti di cottura, per guarnire poi il piatto.

Buon Appetito !!!

giovedì 4 novembre 2010

"Il Vino a Roma" di Slawka G. Scarso



Domenica 7 Novembre non prendete impegni !

Anzi andate a fare una gita verso i catelli romani e quando arrivate a Castel Gandolfo fermatevi e dirigetevi verso lo Spazio Ingranaggi d'Arte qui infatti alle ore 11 ci sarà la presentazione del

"Vino a Roma"

Inserisci link
Ho avuto modo di conoscere Slawka (l'autrice) qualche tempo fa al Brunch che organizzai per i food-blogger, da allora seguo con costanza i suoi blog e il successo di questo libro/guida. Infatti ne hanno già parlato Intravino ed Enoiche Illusioni e forse anche altri che mi sono sfuggiti.

Quindi c'è ben poco da aggiungere se non che, durante la presentazione, saranno esposte in anteprima anche le ultime opere di Marta Czok che andranno poi ad Arte Padova 2010.

A seguire anche la degustazione dei vini dell’Az. Poggio Le Volpi.

Insomma più di così è impossibile chiedere :-) andate visitate e divertitevi .

lunedì 1 novembre 2010

Novità: La Carne di Struzzo


La carne di Struzzo visse un momento di gloria sul finire degli anni '90 quando scoppiò la famigerata mucca pazza. In quel periodo, molti volevano evitare la carne bovina, quindi ci fu una grande richiesta di carne equina e prese piede anche la carne di struzzo.

Di quest' ultima si apprezzò molto il basso contenuto di grasso(e colesterolo) e la ricchezza di proteine e ferro.

In quest'ultimo periodo tuttavia, la moda delle carni alternative si è placata, ma casualmente da poche settimane siamo entrati in contatto con l'azienda agricola La Cerreta (Cuore d'Etruria) di Castiglione del Lago (PG), non lontano da Cortona paese di origine paterno. Questo ci ha spinti a provare il prodotto, quindi abbiamo ordinato
lo Struzzo.

Prima di proporlo ai nostri clienti come ogni prodotto che vendiamo, lo abbiamo testato in prima persona. Come si può vedere da crudo, ha un colore rosso scuro molto intenso, la cottura ideale è al sangue (come il manzo) oppure può essere usato per spezzatini o brasati (ma secondo me "perde").


Per l' assaggio l'ho cotto come una tagliata pochissimi minuti in padella e poi tagliato a striscioline.



Il sapore è deciso ma non forte, come mia personale impressione ha richiamato un po' il sapore di anatra. Molto morbido e compatto, quasi meglio di un filetto. E' chiaro che deve piacere la carne al sangue altrimenti è meglio cambiare menù. :-)

Quest'azienda ha anche delle bellissime uova (sempre di struzzo) sia piene che vuote (da decorare o per fare delle lampade) inoltre anche della pasta fatta con queste uova.

giovedì 28 ottobre 2010

La Guida Foodies

ovvero

"1000 indirizzi dove il cibo è piacere e passione"

E' stata presentata oggi con un bell 'evento alla Città del Gusto di Roma la guida foodies del Gambero Rosso.

Si tratta di un prodotto innovativo che rompe gli schemi delle classiche guide: in primis perchè è stata redatta con l'aiuto di blogger, giornalisti free lance, sommelier e semplici appassionati insomma Foodies (tra di loro spicca il nome dell'inarrestabile Daniela SenzaPanna)

In secondo luogo si rivolge proprio a questi moderni buongustai, senza seguire la logica delle città ma piuttosto di itinerari del gusto, ovvero dove si concentra la maggior quantità di indirizzi golosi.

Una guida nuova e un po' "estrema" con illustri assenti e tante segnalazioni "alternative".

Se poi avete la pazienza di arrivare fino a pag. 194 troverete una bella sorpresa :-)

Alla presentazione di oggi, ho avuto il piacere di conoscere Sandra Salerno (testimonial della guida per la regione Piemonte) rincontrare Enrico,
Stefano di Sforno & 00100, e assaggiare i fritti dell'Antica Focacceria S.Francesco (Palermo) i panini di 'Ino (Firenze) il pesce in versione salumeria di Anikò di Moreno Cedroni e per finire i dolci di Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto - SR).

Purtroppo ho fatto una visita lampo e non ho avuto il tempo di fare le foto (sicuramente nei prossimi giorni ne gireranno parecchie in rete), ma intanto vi consiglio di comprare la guida, oltre alle foto ci sono tante info e curiosità a prova di fooders :-).

sabato 23 ottobre 2010

Arista di Maiale al Latte

Del maiale se n'è parlato parecchie volte in questo blog, poi con il ritorno della stagione fredda il consumo come sempre s'incrementa. Facendo un breve riepilogo ho parlato dell'arista in varie versioni: alle albicocche, all'ananas, in crosta di pane, e anche di quella affumicata agli agrumi (storica :-))

Questa volta per non smentire la linea editoriale :-) del mio blog ecco un super classico (anni '80 of course) che tutti, almeno una volta nella loro vita, hanno cucinato oppure mangiato, ovvero:

L'Arista di Maiale al latte

La ricetta è molto semplice e il risultato ottimo, inoltre il latte dona morbidezza alla carne dell'arista che per sua natura tende spesso a seccarsi.

Una volta scelto bene il pezzo (in genere si calcola 150 gr.a persona, tenendo conto che comunque non si riduce molto in cottura) l'ho condito con il nostro trito segreto di erbe aromatiche e lasciato insaporire una notte. Ho imbiondito una piccola cipolla con olio evo e dopo averci rosolato anche l'arista ho coperto il tutto con il latte.

Ho lasciato cuocere dolcemente finchè tutto il latte non si è ridotto (ci vorrà circa un'ora) quindi per ottenere l'effetto crema, è necessario frullare il tutto per rendere il fondo più liscio ed omogeneo.

A questo punto della ricetta si possono effettuare anche delle varianti come ad esempio l'aggiunta di nocciole o mandorle alla crema e anche intere come decorazione. Personalmente la preferisco così al naturale anche perchè la consistenza e il sapore del fondo di cottura mi ricordato alla lontana la salsa soubise
(visto che siamo in tema a quando anche una bella vichysoisse????)

Ritornando alla ricetta dell'arista se volete ottenere una crema più densa, basta farla ridurre su un pentolino a parte, e poi distribuire sulle fette di arista come nella foto sotto.



Buon Appetito !!!

lunedì 18 ottobre 2010

00100 La Pizza a Roma

Con ben 2 anni di ritardo dall'apertura finalmente sono passato nell'ultimo (in ordine di tempo) tempio della Pizza a Roma. Come sempre SenzaPanna era stata la prima a parlarne.
Nata dagli stessi creatori di Sforno si è fatta subito notare, oltre che per l'impasto leggerissimo e i condimenti originali, anche per la famosa invenzione dei
trapizzini

(seppie e piselli)




I vari contenitori dei condimenti con i quali farcire i trapizzini : Picchiapo', lingua in salsa verde, pollo alla cacciatora, polpette al sugo

( Informativa : i link delle ricette inserite sono solo a scopo informativo/illustrativo non sono in alcun modo riconducibili alla pizzeria 00100 in quanto di proprietà dell'autore del blog)


Ecco i trapizzini ricavati da una teglia di pizza bianca ben lievitata e sagomata per l'uso. Sono disponibili due formati piccolo 3 euro e grande 5 euro.

00100 non è solo trapizzini ma anche pizza a taglio, ovviamente con i gusti originali della "casa madre" su tutti la mitica Greenwich , margherita, pizza in bocca, ripiena fumo e la spettacolare ripiena con
Mortadella

Di una leggerezza indescrivibile, di solito non amo le pizze ripiene perchè troppo pesanti e "panose" di questa ne avrei mangiato tranquillamente mezza teglia. Poi da non tralasciare i supplì : frascati e porchetta, estense, amatriciana, ortolana e via dicendo...

Il locale situato a testaccio (via Giovanni Branca 88) a fianco della chiesa Santa Maria Liberatrice, zona abbastanza centrale e facilmente raggiungibile, ma per un trapezzino sarei disposto anche a fare molta più strada :-)

Per tutte le altre info visitate il sito, molto dettagliato e ben fatto, dove potrete anche trovare il link all'articolo del New York Times (36 hours in Rome) che parla di loro.

mercoledì 13 ottobre 2010

Come sarebbe una casa con le "Pareti di Zucchero" ???

Di solito non ho molto tempo per poter visitare la mia blogroll o comunque "spulciare" qualche novità in rete (a parte qualche caso segnalato dagli amici in comune su facebook) ma questa volta ve ne devo consigliare uno nuovo nuovo, siori e siore ecco a voi :

Pareti di Zucchero


Ho conosciuto Giulia (la titolare del blog) alcuni anni fa, quando ancora si frequentavano i forum (in questo caso enogastronomici) poi dopo le chiacchiere si è passati ai fatti, ci sono stati gli incontri "live" in ristoranti, eventi mangerecci, cene sociali ecc... infine la passione in lei era talmente tanta, che non le è bastata più la teoria, quindi l'anno scorso ha frequentato un corso professionale di pasticceria.

E qui entro in gioco io, ovvero le ho fatto una capa tant per aprire questo benedetto blog, visto che comunque sforna quasi quotidianamente dolci composizioni, ed è un vero peccato non condividerle con gli altri (almeno virtualmente).


Inoltre il blog in questi casi può essere un biglietto da visita per chi vuole lavorare in questo mondo (a proposito se avete offerte serie contattatela) ed è anche un mega archivio per le proprie ricette.


Si, lo so che in questo periodo come non mai, la blogosfera è piena di blog che si occupano di dolci ma essendo stato l'artefice della cosa, vi consiglio vivamente di aggiungerlo nella vostra blogroll e dategli uno sguardo ogni tanto e
.... attenti al livello dei trigliceridi del vostro pc :-)

domenica 10 ottobre 2010

Scaloppine di Pollo alla Vernaccia di S.Giminiano con crema di Peperone


Sempre più spesso mi capita sentire persone alle quali non piace il petto di pollo. Sui gusti personali non discuto per carità, ma lavorando nel settore mi sono accorto che il più delle volte non è un problema di "gusto" ma di qualità.

Troppo spesso in giro si trovano polli o peggio ancora petti di pollo di bassa qualità, e a volte magari si sottovaluta l'acquisto pensando che uno vale l'altro.

Ma anche il pollo ha il suo perchè.

Personalmente lo mangio spesso, sia per la sua patricità che che per alternarlo alla carne rossa (visto che non amo troppo la vitella).
Una delle "accuse" rivolte principalmente al petto di pollo e la sua secchezza e questo a volte può essere vero ma con un po' di fantasia si può rimediare a questo incoveniente : lo si può preparare con lo zenzero e birra oppure al Curry accompagnato dal riso venere. Questa volta ho preparato delle

Scaloppine di Pollo alla Vernaccia di S. Giminiano
con Crema di Peperone

la ricetta è facile facile: una volta affettato per bene il petto di pollo, passarlo nella farina (facoltativo) e metterlo in padella con poco olio, farlo rosolare bene su entrambi i lati infine sfumare con la vernaccia (un bicchiere).

Per la crema di peperone: arrostire per bene, al forno, i peperoni (preferibilmente rossi) spellarli e frullarli insieme ad olio d'oliva, capperi e alici. Per un peperone medio-piccolo ho usato 2 alicette e 5 capperi piccoli.

Impiattare mettendo la crema a specchio sul piatto, quindi appoggiarci sopra le scaloppine, guarnire con una foglia di basilico.


Il sapore delicato del pollo si sposa bene con la fragranza del vino bianco che lo rende anche più morbido, infine i peperoni sono il tocco perfetto per questo abbinamento. Del resto era già stato collaudato qui e in questo altro post, anche se in forme e consistenze diverse :-)

Avvertenza
Questa crema di peperoni e altamente indicata anche per condire la pasta !!

Buon Appetito !!!


martedì 5 ottobre 2010

Food Blogger Brunch


Parecchi mesi fa il vulcanico Max aveva avuto la bella idea di organizzare un brunch per blogger, pochi amici selezionati per condividere preziose specialità, nella formula "ognuno porta qualcosa".


Visto il successo, ho pensato di replicare a casa mia, in una giornata in pieno stile ottobrata romana (anche se con un po' troppo vento..) sono intervenuti amici che ho conosciuto in vecchie scorribande gastonomiche: Max ed Enrico, Elisa che avevo incontrato in un altro brunch, l'immancabile Senzapanna, e ho colto l'occasione per conoscere di persona Slawka conosciuta grazie a facebook -tramite Daniela- (leggetela anche qui) tra i non food blogger Giulia (ma ben presto sarà dei nostri, vero????) e altre due amiche.


Per loro ho preparato la pasta fredda qui sopra (ma la ricetta è stata "rubata" da qui ) salumi e formaggi misti, mozzarella Barlotti, frittata di salsiccia di cinta e uova bio ecc..ecc...





Il Foie Gras



che si è abbinato perfettamente con gli Scones di Elisa


Poi torte, biscottini, apple crumble, muffin al grano saraceno, ciambellone, marmellate, pane-focaccia polacco, insalata, vino, caffè e tante altre cose che ormai mi sono dimenticato ;-)

Grazie a tutti per la bella giornata passata insieme (e le cibarie)
e a presto per il Bis

giovedì 30 settembre 2010

Stefano Magini "docente" @ Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico, del Gambero Rosso

Lunedì 27 settembre è stata una giornata particolare e anche un po' speciale.
Infatti, con mio grande onore, in quella data c'è stata la mia prima "lezione" in un corso Master del Gambero Rosso.


Qualche mese fa, prima delle vacanze estive, ho ricevuto la proposta e devo dire che in un primo momento la "paura" e l'ansia sono stati due grandi freni inibitori ...ma la sfida di confrontarsi con un'esperienza totalmente diversa dal solito ma sicuramente costruttiva, ha prevalso su tutto. Col senno di poi, infatti, posso tranquillamente affermare che questo incontro mi ha fatto crescere sia professionalmente che umanamente.

Il corso di Master in Comunicazione e Giornalismo Enogastronomico è rivolto a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza del mondo del cibo e del vino in tutte le sue declinazioni e farne un lavoro. La formazione è affidata a giornalisti, operatori del settore , chef, liberi professionisti e manager.

La mia lezione è stata un misto fra teoria e pratica (si è svolta in cucina) ho pensato di affrontare il mondo "carne" in generale, passando per vari temi, e rispondendo alle domande precise e mai ovvie dei corsisti.

per la parte pratica ho mostrato come si disossa, farcisce, e cuoce un pollo


Mentre aspettavamo il pollo (cotto con la termosonda per controllare la temperatura al cuore del prodotto)


Siamo passati al pezzo forte ovvero le tagliate (fatte con una fiorentina e con lo scannello)





che ho cotto su una piastra ad induzione


Poi l'analisi visiva dei vari tagli, fibre, consistenze e colori.

e l' importante degustazione



Nel frattempo il pollo si è cotto, l'abbiamo abbatutto e gli abbiamo reso giustizia :-)


Infine un bicchere di vino rosso, sorrisi, chiacchere e la soddisfazione per la bella serata.



Vorrei ringraziare ancora una volta il Gambero Rosso per la fiducia accordata e la bella esperienza (dopo questo "battesimo" sono pronto a tutto). Infine un grazie anche a tutti i ragazzi del corso, in particolare a Maurizio per le foto e poi a Luciana, Silvia e Sara.
:-)