mercoledì 21 dicembre 2011

Anatra ripiena alle Castagne

Ci siamo, fra pochissimi giorni sarà Natale e sono sicuro che moltissime persone (me compreso) sono ancora in alto mare: regali da finire, cene di auguri, spese varie, menu da ideare.... insomma il solito stress natalizio, arrivato in pochissimo tempo. Non sembra anche a voi che le vacanze estive siano (ahimè) finite l'altro ieri ????

Beh ormai c'è poco da fare e per quanto mi riguarda questi ultimi giorni saranno un vero afterhours in negozio perciò vi lascio con una ricetta tipicamente natalizia (nonchè la più richiesta fra le nostre preparazioni) ovvero:


L'anatra (disossata) ripiena alle castagne




La preparazione è semplicissima (anche perchè pensiamo a tutto noi) infatti l'anatra viene disossata completamente (lasciando solo l'ossicino della coscia e dell'aluccia, in modo che comunque abbia la forma tipica) poi viene riempita con una farcia di vitello, parmigiano, uova, prosciutto cotto e castagne intere.


Una volta riempita viene coperta con qualche fetta di pancetta condita con le nostre erbette miste e legata ben bene.
Infine la cottura: 2 ore al forno (senza olio) dapprima solo in teglia per rosolarla bene
(220°) poi in una pirofila con acqua e vino bianco, quasi a fine cottura unire altre castagne per insaporirle e servire come accompagnamento all'anatra.


Come detto, questa preparazione è una fra le più vendute, anche se non è Natale
senza un buon bollito e il brodo per i tortellini ! Ma per chi volesse affiancare al lesso (o sostituirlo con un altro piatto) oltre all'anatra ci sono tante varianti tutte con il ripieno alle castagne : la Tacchinella, la faraona, e il cappone.





P.s.: Un grandissimo ringraziamento va ad Elisa che -come al solito- ha fatto delle stupende foto, e sicuramente ha reso più bello ed interessante questo post, grazie!!! (mentre l'ultima con l'anatra da cruda è opera mia e si vede)


Bene, da parte mia non mi resta che augurarvi un felicissimo Natale a tutti voi !!! Passate buone feste e ci sentiremo presto. :-)

giovedì 15 dicembre 2011

L' Hamburger più buono è di Tricolore

Si è concluso il primo "hamburger contest" di Roma, ve lo ricordate vero?



E sicuramente vi starete chiedendo chi ha vinto :). Anche se ormai la notizia è uscita da più di 24 ore, sui vari sn e sul sito di Urbana, colgo l'occasione per far i miei complimenti a





che a insidacabile giudizio della giuria popolare ha visto il contest.

(sotto potete trovare le schermate del sito di urbana, con le varie info)




Per quanto riguarda il giudizio degli "esperti" ci sono stati 2 voti per il Pastificio ( il mio e quello di Luciana) mentre Elizabeth ha confermato il voto popolare.



Vorrei solo precisare che è stato veramente difficile giudicare quale fosse il migliore, poichè erano tutti molto buoni, sono stati piccoli dettagli a far la differenza, su prodotti di altissima qualità.



Per festeggiare il vincitore non perdete l'aperitivo martedì 21 dicembre alle ore 19 da Zoc, gemellino di Urbana 47, preparato dagli Chef Veronica Paolillo di Tricolore e Cristhian Ante Galarza di Zoc!
per prenotazioni : info@zoc22.it



Con l'occasione, vorrei ringraziare tutti i ristoratori che hanno partecipato, e gli organizzatori di questo contest. E' stata una bellissima esperienza, speriamo di replicare presto.

domenica 11 dicembre 2011

Involtini di Lonza con pancetta e provola al purè di mele





Mi sono già occupato del capitolo involtini, la prima volta con una ricetta classica, oltretutto facile e veloce (che ha riscosso anche un discreto successo) ovvero quelli con prosciutto cotto e formaggio poi più recentemente ho preparato quelli alla romana.

Questa volta invece l'involtino è nato come "accompagnamento" di una ricetta a cui pensavo da pareccio tempo e finalmente ho messo in pratica ovverò il purè di mele. Quindi mi serviva un secondo (di "maiale" giusto per rispettare il famoso abbinamento con le mele) ma che fosse facile sia da preparare che da cucinare -leggi veloce- e magari non banale come un'arista, filetto e arrosti in genere. Da qui l'idea di questi :

Involtini di Lonza con pancetta e provola


La preparazione è molto semplice, è necessario tagliare delle fettine di lonza molto sottili, sulle quali andranno adagiate le fettine di pancetta stagionata (io ho usato una alle erbe di provenza, ma va bene anche il semlice rigatino o per un gusto più saporito quella affumicata) infine un pezzettino di provola dolce. Si chiude il tutto con attenzione (anche i bordi laterali) e si ferma con uno stuzzicadente.
Poi si passa alla cottura:
In una padella con poco olio si rosolano su tutti i lati gli involtini una volta dorati si sfuma con del vino bianco e se prosegue la cottura per circa 15 minuti. Una volta tolti gli involtini, ridurre il fondo per poi versarlo sopra gli stessi nel piatto.

Per il Purè di mele:

Prendere due mele granny smith (quelle verdi) sbucciarle e farle a piccoli pezzi. In una padella scaldare del burro (60 gr.) e far cuocere per alcuni minuti le mele. Quindi aggiungere il latte (2 bicchieri) e un cucchiaino raso di cannella, continuare la cottura per 15 minuti (finchè le mele saranno ben morbide).
Con un frullatore ad immersione rendere il tutto una crema, infine aggiungere della farina di riso per addensare e dare la consistenza giusta al purè.

Per la presentazione del piatto una volta adagiati gli involtini e guarniti con il loro fondo, fare alcune quenelle di purè di mele e servire subito.

Buon appetito !!


mercoledì 30 novembre 2011

Continuano gli assaggi : Pastificio & Tricolore

Prima di tutto una bella notizia: visto il grande successo dell'iniziativa gli organizzatori hanno spostato la scadenza della "gara" fino all' 8 DICEMBRE ciò significa che avete ancora più di una settimana per completare gli assaggi. Nel frattempo ho quasi concluso tutte le tappe previste, la settimana passata è stata la volta del

Pastificio San Lorenzo
Locale molto interessante e modaiolo, che rientra nell'ambizioso progetto della "fondazione pastificio Cecere" che lega arte, cultura e cibo. Spiegarlo in queste poche righe sarebbe insufficiente, perchi vuole approfondire l'argomento, sul loro interessante sito potete trovare tutte le info (e non solo) e anche cenni storici sul quartiere San Lorenzo.
Questo invece è uno dei loro due hamburger in menu, entrambi in concorso :

- L'Americano : 200 gr. di hamburger di manzo con
provolone, guanciale di Sauris e panino fatto in casa
-L'Amatriciano: 160 gr. di hamburger di maiale leggermente affumicato,
con ketchup di amatriciana,
cipolla stufata, scaglie di pecorino e
panino al pomodoro fatto in casa


Pochi giorni fa invece è stata la volta di
Tricolore

in pochissimo tempo dall'apertura ormai un punto di riferimento, famoso per i suoi pani a lievitazione naturale con farine biologiche ed ingredienti ricercati, ma anche panini gourmet, pain au chocolat e croissant. Ma non solo, intorno all'attrezzatissimo bancone si tengono vari corsi di cucina (sempre sold-out quello della pizza di Bonci) tenete d'occhio il loro calendario


Qui sopra il loro hamburger: "Farina di grano tenero biologico, strutto di cinta senese, zucchero di canna, lievito naturale, Hamburger di sottofiletto di manzo piemontese fassona, fior di sale, maionese con uova di Parisi, insalata.

Come sempre il giudizio è in sospeso, tuttavia colgo l'occasione (visto che spesso sono state citate) per parlarvi di alcune tra le razze bovine più pregiate e diffuse.


Indubbiamente la Chianina é la più famosa a livello mondiale, storica razza da lavoro conosciuta fin dall'antichità (età degli etruschi e romani) deve il suo nome alla zona di origine e allevamento ovvero la Valdichiana.


(foto da agraria.org)


Come forse saprete, mio padre è nato a Cortona (provincia d'Arezzo e cuore della valdichiana) quindi penso sia stato normale, quasi un fattore genetico, per la mia famiglia avere a che fare con la carne. Con queste premesse è ovvio che gran parte dei nostri rifornimenti provengono proprio da quella zona (anche le cinte senesi, i maiali, il pollame e la cacciagione).

Per quanto riguarda in senso stretto le caratteristiche della carne chianina posso dire che generalmente si tratta di Vitelloni, nel senso che come cultura della zona difficilmente ci sono bovini che superano i 24 mesi d'età. Per questo il gusto può risultare più "delicato" rispetto ad una carne danese o magari un angus beef. In genere questa caratteristica si riconosce anche dal colore di un rosso pù debole e dal grasso bianco.

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Quando abbiamo difficoltà nel reperire il la carne chianina la integriamo con quella danese, che come detto ha un gusto più deciso ed è particolarmente amata dai "carnivori", inoltre rimane più tenera della chianina, che come dicono nella zona d'origine ha la fibra "soda". La carne danese intesa come razza da cui ottenere ottima carne è riconducibile alla "rossa pezzata".


Per chi volesse approfondire l'argomento consiglio il sito Razza Chianina e Agraria.

All'inizio dell'avventura di questo blog feci anche un post su questo argomento

Le altre razze pregiate sono indubbiamente la Piemontese, marchigiana, romagnola, maremmana e podolica. Per quanto riguarda l'estero troviamo il già citato angus (Scozia), la charleroi, la limouisine, la nera giapponese (conosciuto anche come Kobe o Wagyu) e la Hereford (Argentina)
A prescindere comunque dalla razza del bovino, penso sia fondamentale il "rapporto umano" ovvero quello che si crea fra il semplice macellaio e i suoi fornitori (allevamenti selezionati e sicuri) ma anche, di conseguenza tra il cliente finale e il negoziante, che può consigliare il taglio, l'impiego giusto e il modo di cottura.

Bene, dopo queste "nozioni tecniche" di base è ora di tornare agli hamburger, in settimana proverò quello mancante di Roscioli, poi aspettiamo i vostri giudizi e tireremo le somme.
Andate e degustate ;-)

mercoledì 23 novembre 2011

Straccetti di Vitella Albese Style




In un post di qualche anno fa avevo già parlato (anche se molto frettolosamente e con pessime foto) di questo tipo di straccetti.



Sempre trascurati perchè banali, recentemente li ho rivalutati e reintrepretati anche grazie all'interessante post sull'albese di Eleonora nel suo blog.

Ma forse è meglio andare con ordine e spiegare come vengono assemblati questi "straccetti".
Prima di tutto si taglia la carne molto sottile, quasi come se fosse un carpaccio (tagli adatti: noce, rosa, fiocco, girello) e si sistema sovrapponendola in più strati. Poi tra due fogli, si batte rendendola una "sfoglia" piuttosto sottile, si condisce con qualche erbetta aromatica e sale, si avvolge su se stessa ed infine si comprime arrotolandola con del film.
Ottenuto un "salsicciotto" di straccetti, si taglia a fette alte come se fosse un filetto (2 cm) e si barda con del lardo o pancetta.

Come detto in origine questa preparazione veniva fatta con il manzo, poichè richiedendo una cottura molto veloce ( in pratica bisogna solo rosolare bene le due estremità) l'inteno era sempre abbastanza al sangue.

Nell'ultimo periodo la mia innata curiosità mi ha portato quasi per caso sulla ricetta della tartare di vitello (o carne all'albese) che prevede appunto l'utilizzo di carne bianca.

Quindi ho creato la variante di vitello di questi straccetti. Il metodo di cottura è lo stesso (scottati in padella) ma l'interno crudo di carne bianca aromatizzata alle erbe richiamerà la suddetta ricetta piemontese, inoltre il gioco delle consistenze e delle diverse temperature renderà tutto molto più piacevole e sfizioso.

Piatto da intenditori.

e

mercoledì 16 novembre 2011

Sfida dell' Hamburger : Primo assaggio Urbana 47



Come ben sapete la sfida per decretare l'hamburger più buono di Roma è partita già da qualche giorno (10 novembre) e ieri per iniziare bene la settimana ho fatto il primo assaggio.

Mi è sembrato giusto inziare da chi ha "lanciato" la sfida ovvero Urbana 47.
Locale molto interessante sotto vari aspetti : cucina e cantina a km 0, arredo vintage, e menu ideato e supervisionato da 2 chef stellati: Angelo Troiani (Convivio) e Giulio Terrinoni (Acquolina).

Ma ecco il protagonista della serata:


Cheeseburger Urbana 47
spalla di manzo Tenuta dell'Argento Civitavecchia, maionese ns produzione con uova Az. Agr. Urbani Scandriglia, fiocco della Tuscia Chiodetti, guanciale di nero casertano Fanelli Riofreddo.

Ovviamente visto il mio ruolo non posso ancora pronunciarmi, tuttavia penso sia utile parlare più in generale della carne e delle sue caratteristiche per ottenere un buon hamburger.

Prima di approfondire la differenza tra le varie razze di bovini italiani ed esteri (di cui magari mi occuperò nel prossimo post) vediamo quali sono i tagli migliori per ricavare la nostra "polpetta americana" .

Di sicuro ci vuole un secondo taglio ovvero muscolo, pesce, campanello, copertina, per quanto riguarda il quarto posteriore, oppure alcune parti del petto e della spalla (fracosta) nel quarto anteriore.
Inutile specificare che è preferibile se non obbligatorio usare il manzo.

La caratteristica di tutte queste parti è il giusto equilibrio fra tessuto connettivo, grasso, e parte magra. Solo in questo modo potremmo ottenere un hamburger morbido (nel senso di non asciutto e non stoppaccioso) e saporito. Spesso invece si pensa che macinando parti magre o scelte si ottenga un risultato migliore, ma il risultato al contrario sarà piuttosto deludente...

Per conoscere le altre caratteristiche generali degli hamburger vi suggerisco di leggere i blog dei miei colleghi giurati Luciana ed Elizabeth

E a presto con un nuovo assaggio.

venerdì 4 novembre 2011

L'Hamburger più buono di Roma


Spesso su questo blog ho parlato di Hamburger (di quelli chianini, ma anche in altre versioni, e perfino di un tipo "vegetariano" e di sandwich) e già questo potrebbe bastare per farvi capire che è uno dei miei piatti preferiti.

Per dirla tutta poi, metti anche un viaggio a New York City ed ecco che scatta una vera e propria caccia all'hamburger più buono della megalopoli americana.

Vi devono bastare queste premesse per farvi capire con quale onore ho accettato la veste di "giurato" per la sfida

all' Hamburger più buono di Roma


di cosa si tratta:

di scegliere il migliore hamburger "artigianale" ma soprattutto gourmet, di Roma proposto in particolari versioni da:

URBANA 47

TRICOLORE

PASTIFICIO SAN LORENZO

Inserisci link
ROSCIOLI

Troppo spesso in passato la "polpetta americana" è stata associata al junk food (e a volte non a caso) ma negli ultimi tempi c'è stato un revival con più attenzione alla qualità e fantasia.

Da esperto posso dire che per un ottimo Hamburger è necessaria la giusta quantità di carne, direi non meno di 200 gr., rigorosamente di manzo e ovviamente cotta al sangue. Questo per quanto riguarda la carne, perchè poi sarà cura dello chef integrare o apporre variazioni con altri ingredienti per rendere della semplice carne macinata un'esperienza culinaria unica.

Ma veniamo al concorso e cosa dovete fare per degustare e votare:

Prima di tutto iscrivetevi sul blog di Urbana 47, stampate la cartolina e partite all'assaggio nei 4 ristoranti segnalati (ottenendo un prezzo speciale sull'hamburger esibendo la cartolina) poi si vota sempre sul blog di urbana (dove si potrà seguire anche l'andamento dei voti).

Si inizia Giovedi 10 Novembre e si avrà tempo fino al 1° Dicembre 2011.

Oltre alla giuria popolare, ci sarà quella di 3 esperti

Luciana Squadrilli

Elisabeth Minchilli

E come detto, con grande onore per essere stato scelto, il sottoscritto.


Preparatevi e buon hamburger a tutti.....

venerdì 28 ottobre 2011

Orzotto con zucca e salsiccia


L'autunno non è tra le mie stagioni preferite, tuttavia le giornate umide e più corte mettono voglia di dedicarsi alla cucina e anche alla preparazione di zuppe e minestre (soprattutto di sera), inoltre la natura in questo periodo ci regala castagne, funghi e zucche, che si adattano a tantissime ricette e preparazioni.

Chi mi segue da tempo, conosce la mia passione per il riso (ultimamente ho mangiato spesso il basmati al vapore) ma un altro cereale che apprezzo molto è l'Orzo, sia per la sua consistenza ma anche perchè si cuoce come un risotto. Sommando gli elementi dati è stato inevitabile provare questa ricetta:

Orzotto Zucca & Salsiccia

La ricetta è facilissima in quanto l'orzo viene cotto, come detto, alla stregua di un risotto (bisogna solo allungare il tempo a circa 40 minuti) nel frattempo in una padella si sbriciola una salsiccia e la si fa rosolare, quindi si aggiungere la zucca pulita e tagliata a piccoli pezzi.
Si fa sfumare il tutto per una decina di minuti con mezzo bicchiere di vino bianco.
Una volta portato a cottura l'orzo si uniscono gli ingredienti e si manteca il tutto con un pezzetto di burro e una spolverata di parmigiano.


Un ringraziamento per l'idea a Elisa, anche se nel suo suggerimento era previsto il ciauscolo
al posto della salsiccia,
purtroppo però è sempre più raro trovarne di buoni e genuini...ma appena ne avrò uno per le mani, stagione permettendo, proverò questa ricetta originale.

giovedì 20 ottobre 2011

Polpette "alla Siciliana"


Penso che sulle polpette ormai si sia detto e scritto tutto, ma già che ci siamo vi rinfresco la memoria passando in rassegna quelle al pomodoro, al limone, fritte, e di bollito.

Anche se l'argomento potrebbe essere infinito, poichè le varianti hanno il solo limite della fantasia del cuoco di turno....

Ecco, le mie "folgorazioni" spesso nascono dalla scelta di pochi ingredienti, solitamente materie prime al di sopra della media. Ultimamente per esempio ho una grande passione per i pecorini Chiodetti (di Civita Castellana VT).
Quindi una volta scelto il prodotto, devo trovare il modo per unirlo alla carne (l'altra passione d'obbligo) l'unica soluzione in questo caso, era creare delle
Polpette alla Siciliana.

Ora non avendo alcun tipo di legame con questa splendida isola, preciso appunto che è solo una mia idea e interpretazione e non la ricetta classica (se mai ce ne fosse una). Tuttavia se ci fosse qualche lettore che conosce la "vera ricetta" con qualche curiosità sarò ben lieto di dargli spazio. (una volta dovrei occuparmi anche dei famosi involtini siciliani e della "rivalità" fra Messina e Palermo ;-))

Ma veniamo alla ricetta: ho macinato circa 500 gr. di carne di manzo (la volevo saporita e che tenesse il "confronto" con gli altri ingredienti pesanti) quindi l'ho unita a 2 generose manciate di pecorino stagionato, 2 uova intere, poco pane bagnato e ben strizzato, uno spicchio d'aglio tritato, qualche foglia di prezzemolo fresco tritato finemente, un pizzico di sale e pepe.

Infine le ho passate nel pane grattato ed eccole pronte da cuocere.
(con queste proporzioni sono venute circa 10 polpette di media grandezza, come da foto)

Per quanto riguarda la cottura, le ho semplicemente fritte in abbondante olio d'oliva per pochi minuti, e mangiate subito ben calde. Altrimenti dopo quest'operazione (sempre necessaria) si possono unire anche ad un buon sugo di pomodoro con origano e basilico :-)



Infine se siete appassionati di polpette, tenete d'occhio il blog a loro dedicato:
Le TwitPolpette !!

mercoledì 12 ottobre 2011

Arista di Maiale all'Arancia

Come è ben noto a tutti, il maiale ha la capacità di abbinarsi splendidamente alla frutta. Infatti già qualche tempo fa ho pubblicato la ricetta del maiale all'ananas, e alle albicocche e anche di quello affumicato in agrodolce.

Questa volta però non si tratta della solita ricetta, ma si cambia radicalmente fin dalla preparazione. Infatti una volta ottenuto l'arista (quindi anche tolto dall'osso e sgrassato) si incide a "libretto" ovvero si fanno delle fettine ma senza arrivare fino in fondo. Quindi si preparano le fette di arancio per ogni taglio, prima di inserirle nell'arista è bene passarci intorno una fettina di pancetta o meglio ancora di lardo. Questa oltre a dare sapore, proteggerà la frutta e renderà morbido anche l'arista. Una volta fissato il tutto con spago e "spiedino" (stuzzicadenti da 24 cm) è pronto per essere cotto, le alternative sono due:

- Tegame : Come un classico arrosto, prima rosolato con olio, poi bagnato con vino bianco (o birra) coperto e cuocere per 50 minuti. Far riposare e portare in tavola.

- Forno : Da qualche tempo per gli arrosti cotti in forno stiamo usando un accorgimento particolare ovvero l'uso della carta forno. Tutto è iniziato con il filetto di maiale in crosta di pane
quindi anche per questo arrosto una volta preparato e condito verrà avvolto nella suddetta carta, messo in cottura a 180 gradi per 1 ora senza olio, vino, acqua niente. Bensì tutti gli umori della carne e il succo delle arance rimarranno all'interno del "cartoccio" non asciugando la carne, e insaporendola con il sugo creato. Una volta finito il tempo, scartare e rinfornare per 5 minuti con grill solo per creare la "crosticina" dopo questo è pronto per essere servito.


Inutile dire che questa nuova preparazione ha riscosso un grande successo. I motivi sono semplice è un arrosto diverso, facile da preparare saporito e inoltre con amici fa una bellissima figura. Inoltre lo prepariamo oltre che all'arancio alle mele verdi, all'ananas e al limone. Tutti buonissimi.




Per concludere di solito non consiglio mai l'abbinamento del vino, ma questa volta pur non essendo un piatto facile, mi voglio sbilanciare. Tutto è nato da una foto "en premierè" della ricetta che avevo postato su facebook e la competente Delphine Veissiere di Espirit Champagne
mi aveva suggerito di accompagnarlo con "un bel pinot meunier della Marne" subito dopo nei commenti si è inserito Fabio Cagnetti del Postvino che invece consigliava un "Riesling Auslese con un po' di anni sulle spalle..." dando un rapido sguardo alla cantina e cercando di capire cosa potesse andare piu o meno bene vista la poca disponibilità di bottiglie ribatto con : "ma come lo vedreste un Gatinois Rosè???" poco dopo arriva la benedizione di Delphine : "ottimo, fruttato, elegante".
Devo dire che non sbagliava, questo rosè d'assemblage (90% pinot nero 10% chardonnay) ha una bella struttura, avvolgente che non ha sfigurato su un piatto così complesso e ricco di profumi, non lascia indifferente la sua mineralità (ci troviamo ad Ay) e i profumi con netti richiami agrumati.... (chinotto, tamarindo, rabarbaro) Insomma esperimento riuscito alla perfezione.

Consigliatissimo.

lunedì 3 ottobre 2011

Mortadella alla Brace (e non solo)


Ultimo post dedicato al "famoso" bbq di qualche settimana fa.

A dire il vero non pensavo potesse essere un argomento "da blog", ma poi parlando con gli amici mi sono reso conto che solo pochissimi sono a conoscenza che la
Mortadella alla Brace
è buonissima.

E quella nella foto è stata "spazzolata" via in pochi minuti, nonostante ci fossero tante altre cosine sfiziose, tipo questi crostini:

Con il Lardo di cinta senese autoprodotto su pane di Genzano.

Quindi la prossima volta che accendete il fuoco (o il bbq o se siete proprio impazienti e volete provarla subito basta anche una piastra o una griglia) ricordatevi di farvi tagliare una fetta un po' spessa di mortadella (da 3 cm in poi) e vi stupirete per la bontà che acquista. Provare per credere.

martedì 27 settembre 2011

Bicchierini di cous cous mediterraneo


Domenica c'è stato l'ultimo Bbq (forse) per salutare la stagione estiva, "chiudere" la terrazza e riporre le "armi da combattimento".... Quindi con il solito gruppetto di fedeli delle scorse occasioni (più o meno al completo e con qualche novità) nell'attesa di mangiare la tanto agognata carne ho intrattenuto i miei ospiti con aperitivo a base di birra, vino bianco e questi bicchierini al

Cous Cous Mediteraneo

Mi è venuto in mente di chiamarlo così per gli ingredienti usati ovvero : il cous cous che ha origini dal nord-africa, i pomodorini (siciliani) e il pesto (homemade) che con il suo buon olio, pinoli, parmigiano ecc è un vero inno al gusto della nostra terra.

Il procedimento è facilissimo: dopo aver preparato il cous cous (io lo faccio rinvenire in acqua tiepida finchè non l'assorbe tutta) l'ho condito con un filo di olio per non farlo aggrumare. Nel frattempo ho tagliato i pomodorini ( a cubetti molto piccoli) conditi con sale zucchero e menta tritata e cotti su carta forno per un'ora a 100 °C (confit) .

Infine ho riempito il fondo dei bicchierini con il pesto, poi il cous cous e in cima i pomodorini confit. Da mangiare in veriticale a temperatura ambiente.



Volete sapere com'è andato a finire il bbq??? va beh vi faccio vedere solo una foto "rubata" anzi 2



.

venerdì 16 settembre 2011

Pollo al Latte di Cocco, Curry & Lime


Durante il mio soggiorno londinese ho avuto modo di soggiornare in uno dei tanti quartieri etnici (whitechapel per la precisione) e facendo la spesa quotidiana mi imbattevo sempre fra curry & coconut milk (latte di cocco). Ora il curry è molto diffuso anche da noi ma non sempre (almeno nella mia zona) si riesce a trovare il latte di cocco.

Quindi vista la comodità ho fatto una piccola scorta di lattine, e una volta tornato in Italia ho pensato subito a come poterlo utilizzare, il primo abbinamento venuto in mente è stato con il pollo. E come al solito è scattata anche la ricerca su internet, tra le tantissime versioni (tutte intriganti e sicuramente buonissime) ho scelto quella della piccola casa (con alcune variazioni)

Pollo al Latte di Cocco, Curry & Lime

Per prima cosa si fa a pezzetti il petto di pollo, si fa rosolare in una
capiente padella con olio d'oliva, quando è ben dorato si aggiunge e si fa sfumare del vino bianco. Quindi si unisce il latte di cocco e il curry, si fa cuocere per pochi minuti, giusto il tempo di amalgamare e stringere il tutto. Poco prima di chiudere il fuoco versare il succo di un piccolo lime per dare la giusta acidità e freschezza. Servire ben caldo ricoprendo con il fondo di cottura, magari accompagnando il tutto con del riso basmati cotto al vapore.



Ho molto apprezzato il latte di cocco poichè sostituisce egregiamente la nostra panna,
donando in più un ottimo profumo e un gusto particolare. Personalmente ho preferito
tralasciare altri aromi tradizionali (che ho trovato in alcune ricette) come la cipolla e prezzemolo, proprio per non rischiare di avere troppi contrasti e far esaltare solo gli ingredienti principali.
Il Lemongrass può essere un'ottimo sostituto del lime e inoltre dona un bel colore al piatto.





giovedì 8 settembre 2011

Si ricomincia : Pollo S.Bartolomeo


Eccoci di nuovo qui, ormai gia da qualche giorno, dopo il rientro dalle consuete, lunghe vacanze agostane.

Subito una piccola novità, stiamo testando il pollo S. Bartolomeo, i più attenti (e foodies) lo conosceranno sicuramente, poichè già è venduto in alcune botteghe del gusto e viene usato anche in qualche ristorante di "tendenza".

Ovviamente questi polli non sostituiranno il nostro Pollo della Valdichiana, sia perchè ha livelli di qualità altissimi ma anche per il rapporto diretto e di fiducia che abbiamo con l'allevatore.

Tuttavia è sempre bene provare prodotti nuovi, e ampliare l'offerta. Alla fine saranno i nostri clienti a giudicare.

Questo giusto per iniziare.

:-)


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mercoledì 3 agosto 2011

Chiuso Per Ferie 2011

Con un po' di ritardo appendo questo cartello anche sul blog, il negozio infatti è chiuso già da un qualche giorno ed io sto scrivendo in "trasferta".... da dove??? beh un indizio ve l'ho dato ;-)

Tornerò attivo a settembre (as usual). Per adesso ho tante idee e alcuni progetti (a lungo termine) e sto iniziando a lavorarci partendo dal basso. Che poi si realizzino o no poco importa, per adesso sto vivendo una bella esperienza, e alla fine nella vita tutto può tornare utile.

Nel frattempo auguro buone vacanze a tutti. :-)

See you soon

lunedì 18 luglio 2011

Insalata di farfalle con prosciutto e melone






Estate, caldo, afa, si cerca refrigerio anche nel cibo, ma non c'è solo mozzarella & gelato per rinfrescarsi, a volte meglio optare per un piatto unico completo ed equilibrato come una pasta fredda.

L'anno scorso per un brunch preparai questa.
Invece per quest'estate eccone una "alternativa" (suggerita dalla mia Personal Trainer) anche se gli ingredienti sono dei super classici:

Prosciutto & Melone

Il procedimento è facilissimo: bisogna far cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla al dente e condire con poco olio quindi lasciarla freddare. Nel frattempo pulire il melone privarlo dei semi e tagliarlo in piccoli pezzi. Anche il prosciutto va fatto a piccoli dadini. Infine unire il tutto in una capiente insalatiera, condire con olio d'olia, sale, pepe e mescolare il tutto ben bene prima di servire freddo, guarnire con foglie di basilico.

La ricetta originale era leggermente diversa, infatti prevedeva un altro formato di pasta (le orecchiette) e di ridurre il melone in piccole palline con l'aiuto di uno scavino. Come detto ho apportato delle modifiche, che hanno reso il piatto più "ruspante", ma posso assicurarvi che il gusto non cambia.

Buon Appetito !!!

mercoledì 6 luglio 2011

Il Gazpacho Andaluso



Questa è una delle rare ricette di questo blog in cui non c'è traccia di carne.

Tuttavia il Gazpacho risulta essere un ottimo accompagnamento estivo di aperitivi o antipasti anche a base di carne. Ma andiamo con ordine e, vediamo prima della ricetta, la sua origine.

"Il Gazpacho è una tipica zuppa fredda di verdure crude finemente tritate o frullate, originaria dell’Andalusia, ma diffusa ormai in tutta la Spagna, grazie al successo avuto con i turisti: come tutte le preparazioni di origine contadina, anticamente veniva portata nei campi come rinfrescante e gustoso spuntino.
La caratteristica principale del Gazpacho, nato in una delle regioni più calde della Spagna, è infatti la grande sensazione di freschezza che si ha nel gustarlo; per questo a volte alla preparazione vengono aggiunti anche cubetti di ghiaccio.
Nei ristoranti spagnoli il più delle volte, viene presentato passato al mixer guarnito o contornato da ciotoline contenenti piccoli cubetti di cipolla, pane fritto (oppure tostato o raffermo), uovo sodo, cetrioli, pomodori, peperoni."

Ingredienti: Pomodori da sugo 600 gr. - 1 cipolla media - 1 spicchio d'aglio -1 cetriolo - 1 peperone rosso grande - pane 100 gr. - 1/2 bicchiere d'aceto delicato - olio- sale -pepe.

Mettere ad ammollare il pane con acqua e l'aceto, nel frattempo togliere la parte più dura ai pomodori e privarli dei semi. Tagliare a piccoli pezzi le altre verdure mondate e passarle nel mixer unendo l'olio finchè non risulterà un composto liscio ed omogeneo. Aggiungere il pane strizzato e frullare di nuovo per pochi secondi. Aggiustate di sale e pepe e aceto (che si deve appena sentire) e riporre in frigo per minimo 3 ore.

Servire freddissimo accompagnato da alcune ciotoline contenenti dadini di verdure (cipolla, peperone, pomodoro, cetriolo), pane fritto nell'olio (o tostato), uovo sodo, con cui guarnire il proprio Gazpacho a piacere.


I miei consigli:

-Pur seguendo attentamente le dosi, assaggiate il composto durante le varie fasi, poichè non tutte le verdure hanno la stessa intensità, quindi meglio non rischiare di sbilanciarsi su sapori predominanti.
-Ho trovato moltissime versioni su internet (ma anche libri di cucina classica) penso che questa sia la più equilibrata e gustosa, ma la cosa bella di questa ricetta è che si presta a molte personalizzazioni.
-Come si può vedere dalla foto ho presentato il gazpacho in bicchierini "finger food" (self-service) in questa versione è preferibile lasciarlo un po' più liquido (da bere) aggiungendo del ghiaccio, altrimenti come "zuppa" non c'è bisogno.

Ho usato il gazpacho come accompagnamento ad un aperitivo a base di pizza bianca e mortadella & mozzarella di bufala. A quanto pare gli ospiti hanno gradito molto ;-)
Consigliato.


Fonte Ricetta & Curiosità : GialloZafferano

mercoledì 29 giugno 2011

La panna del Futuro (secondo Cristina Bowerman)

Qualche tempo anno fa, riflettevo su passato/futuro della cucina italiana in questo post.
Era stato fatto cosi, per gioco una riflessione ironica su come (non) cambiano i gusti italiani.
Infatti inaspettatamente la "non ricetta" dei Tortellini Panna Piselli e Prosciutto è storicamente quella più cercata e cliccata sul mio blog. (secondo le statistiche di Google)



Devo dire che non mi faceva troppo piacere questo risultato, fino a poche sere fa.

Già, perchè tornato da Glass (as usual) appena apro il menu vengo colpito da un piatto (non in senso figurato) "Fettuccine Quasi Panna Piselli e Prosciutto" una novità creata da Cristina Bowerman.

E subito il pensiero è andato al mio vecchio post. In pratica abbiamo avuto la stessa idea (anche se con qualche anno di ritardo...). Dopo cena inevitabilmente ho dovuto fare alcune domande su questa ricetta. Ecco quindi, per gentile concessione della chef, come è stata concepita l'idea di questo piatto:

"Mi é venuta l'idea delle tagliatelle panna prosciutto e piselli perché parlando
un giorno con un cliente, continuava a parlare male della nouvelle cuisine,
associandola, come fanno in molti, erratamente, alle porzioni "piccole".
Cercando di far luce sulla nouvelle cuisine, siamo naturalmente andati oltre nella
conversazione, e mi sono ritrovata a fare un elenco di piatti che, sebbene non
facciano piú parte dei nostri pasti giornalieri, perché carichi di grassi e un
pó piatti, diciamocelo(!), in realtá sono gustosissimi. Parlando con i miei ragazzi un
paio di giorni dopo, abbiamo iniziato a scherzare su quanto fossero buone le pennette
vodka e salmone, l'insalata russa, le tagliatelle prosciutto e piselli e a disquisire
se la panna andasse nella boscaiola oppure no. Di li la voglia di proporre un piatto gustoso
ma non da attentato alla salute....ed ecco il perché di quel "quasi" panna e un pó
meno piatto rispetto a quello tradizionale."




E gli esperimenti non sono ancora finiti, ci saranno altri piatti revival stay tuned....

* La "quasi panna" è Crème Fraîche abbattuta e micronizzata.

giovedì 23 giugno 2011

4 anni di Blog . E il tempo passa....

Lunedì 20 giugno "la mia vita tra la carne" ha compiuto 4 anni. Ho inziato a scrivere su queste pagine nel 2007 quando ancora non era così largamente diffusa la moda "blog" (anche se già all'epoca mi sembrava ce ne fossero tanti).

Ovviamente prima di cimentarmi in quest'avventura ho studiato l'argomento per mesi monitorando la situazione, e scopriì che il capitolo carne non era un argomento poi così diffuso tra i blog (mentre quelli che trattano dolci ad esempio abbondavano e abbondano tuttora).

Diciamo quindi che non sapevo dove sarei andato a parare, era tutto da inventare e inziando per scherzo sono arrivato fino ad oggi.... fra alti e bassi, esperimenti, ricette riuscite ed altre meno, periodi creativi e pause più o meno lunghe il tempo sembra essere voltato, ma per fortuna ho ancora tanti spunti e idee da scrivere (anche se vado un po' a rilento)

Mi è sembrato doveroso quindi festeggiare questo "compleanno" , senza esagerare, ma con una bella cenetta e uno dei miei champagne preferiti millesimato 2000, anche se a dire il vero avrei preferito un Rd '96 ma a quanto pare non si trova facilmente, quindi va benissimo così.


Ad accompagnare il prezioso nettare di Bacco, per una volta niente carne, ma un bel piatto di spaghetti alla bottarga, creati dalle sapienti manine del mio Mentore. La ricetta completa se interessa (e ve la consiglio) la potete trovare QUI.




Infine desidero fare un ringraziamento speciale a chi legge queste pagine anche senza commentare, a chi mi dà consigli per migliorarmi, ai clienti che passano di qua (che bella soddisfazione quando qualcuno ha conosciuto il negozio grazie al blog !!!) insomma a tutti quelli che hanno contribuito a riempire queste pagine anche senza saperlo.



Infine mi sembra d'obbligo chiudere con due parole su questo champagne:

"Bevo il mio Champagne quando sono felice, e quando sono triste. A volte lo bevo quando sono sola. Ma quando sono in compagnia lo considero obbligatorio. Giocherello con lui quando non ho fame, e lo bevo quando ne ho. Altrimenti non lo tocco mai - a meno che non abbia sete"

Ecco si, penso queste parole di Madame Elizabeth Bollinger detta "Tante Lily" dette al London Daily Mail il 17 ottobre 1961 rappresentino in pieno l'idea di questo champagne. :-)


Santè !!!

domenica 19 giugno 2011

Hamburger agli Spinaci

I nostri hamburger chianini (ormai diventati un cavallo di battaglia) sono ormai anche un pezzo di storia di questo blog, come anche le altre varianti (1 - 2) che avevo preparato.

Con l'arrivo dell'estate però abbiamo pensato di "alleggerire" alcune preparazioni (che non sostituiscono le precedenti ma le affiancano nella scelta) quindi per chi non gradisce la carne di manzo o magari la carne in generale abbiamo preparato gli

Hamburger agli Spinaci.

Dopo aver cotto al vapore la verdura l'abbiamo unita ad una modesta quantità di ricotta e prosciutto cotto, una spolverata di parmigiano ed abbiamo tritato il tutto per poi dargli la forma di hamburger. Con lo stesso impasto in alternativa si possono ottenere anche delle polpettine.
Per quanto riguarda la cottura sono velocissimi, poichè già parzialmente cotti. E' necessario solo fare una leggera crosticina (anche in una padella antiaderente senza olio) per renderlo più appetitoso.

Buon Appetito !!!




lunedì 13 giugno 2011

Spiedini che passione




Con il bel tempo e l'estate che si avvicina il richiamo del barbeque è forte, vuoi per il sapore che prende la carne, vuoi perchè è relativamente facile e veloce, infine è anche dietetico (se si sceglie la carne giusta).

Qualche giorno fa, invece di bistecche e salsicce ho deciso di fare solo spiedini quindi ho messo sul fuoco : i nostri Spiedini alla Greca, i Classici (vitello e salsiccia) e gli

Arrosticini di Vitella.

Quest'ultimi sono la novità dell'estate 2011. Si tratta di una fetta sottile di punta di petto arrotolata su di uno spiedino, condito con le nostre spezie è una validissima alternativa (oltretutto light) al classico arrosticino di pecora (o agnello).

Sempre a proposito di barbeque sulle pagine di Rosella potete vedere e leggere quello riservato ai blogger (ma non solo) tenuto qualche settimana fa. Mentre qui c'è una grigliata di qualche anno fa.

giovedì 2 giugno 2011

Elodia nel parco Camarda (AQ)

Qualche settimana fa, ho avuto l'onore (ma anche il piacere) di accompagnare Daniela in una "spedizione gastronomica" in abruzzo. Precisamente a Camarda una frazione de L'Aquila per provare il rinnovato ristorante-relais Elodia nel parco.

Prima del pranzo, abbiamo avuto modo di visitare il centro storico della città, profondamente segnato dal sisma di 2 anni fa. Nonostante il viavai domenicale dovuto ai turisti e per un raduno di motociclisti si percepisce perfettamente il grande senso di vuoto dovuto all'abbandono degli abitanti per le gravi lesioni alle case. L'emozione è forte soprattutto passando davanti alla casa dello studente, ma anche nelle vie laterali dove ogni tanto sbuca qualche foto sulle reti di protezione.







Dopo la visita della città, proseguiamo per pochi km e arrivamo come detto a Camarda, sede operativa di "Elodia". Il posto è grande, immerso nel verde, moderno ma non freddo. La cantina colpisce per originalità e raffinatezza



Per quanto riguarda la cucina, la storia del ristorante e della famiglia Moscardi, vi consiglio di leggere la dettagliata recensione di Daniela su scattidigusto. Io mi limiterò a mettere le 2-3 foto venute meglio, e ovviamente a consigliarvi di provare la cucina ma anche la calda ospitalità di tutto la staff di Elodia.





La ricetta di questo simpatico e buonissimo flan di uova e pecorino la potete trovare qui.















Vi ricordo anche che il ristorante dispone di alcune camere, per chi volesse fermarsi e visitare con calma L'Aquila e dintorni.

Ristorante Relais Elodia nel Parco
Frazione Camarda. L’Aquila.
Tel. 0862.606830