mercoledì 28 gennaio 2009
Il Rognone di Vitello
Quando il mese scorso, pubblicai il post sul Cuore di Vitello, pensai di aver chiuso il discorso "quinto quarto".
Invece mi ero dimenticato di parlare del Rognone di vitello, me ne sono ricordato solo perchè è arrivato "per caso" in negozio (ormai queste cose arrivano solo su ordinazione o per omaggio dei fornitori)
Infatti sono pochi i buongustai che apprezzano ancora questa parte, anche se ci sono tante ricette e modi di prepararlo: al marsala (o al madera o cognac), trifolato con la cipolla e porro (che è la più diffusa), oppure al prezzemolo.
Queste ricette sono tutte molto simili, prima di cuocere il rognone comunque va messo a bagno in acqua e aceto per circa un ora, poi fatto saltare in padella velocemente per fare uscire l'acqua residua.
Dopo questi procedimenti base si può aggiungere come dicevamo prima, un vino a scelta, cipolla, porro o prezzemolo.
Una caratteristica, del rognone è il suo grasso del quale è completamente ricoperto. Frequentando i corsi di cucina del Cordon Bleu ho scoperto che tale grasso è "nobile" e può essere usato al posto di olio o burro per dare più sapore ad alcuni piatti.
mercoledì 21 gennaio 2009
Maiale Affumicato & Frittelle di Mele ( Kaiserfleisch & Apfel Beignet)
Quindi non mi rimane che pensare a qualche ricetta che si usa nei paesi più freddi del nostro (ad esempio la Germania :)
Ma andiamo con ordine, per quanto riguarda la carne, ho tagliato due bistecche medie dalla parte del carrè, quindi le ho scottate in padella per pochi minuti e fatto sfumare con la birra (di cui poi parlaremo).
Per quanto riguarda le frittelle di mele, bisogna scegliere delle belle renette, privarle del torsolo con l'apposito strumento e sbucciarle, passarle nella pastella e friggerle in olio profondo.
Non mi soffermo sull'argomento pastella poichè immagino che ognuno abbia la sua versione con tante varianti (c'è chi mette la birra, chi il lievito, chi gli albumi montanti a neve per non parlare poi dei tipi di farina ecc...).
venerdì 16 gennaio 2009
La Pizza di Sforno
Quando si ha un blog, è come se si avesse un secondo lavoro, ci si "preoccupa" della sua "vita", si scattano tantissime foto per poi sceglierene solo una o due, ma soprattutto si pensa agli argomenti che si potrebbero pubblicare... e proprio da questo ultimo pensiero è nata una riflessione.
Ovvero che da quando sono diventato un appassionato di cibo a 360° non mi sono mai occupato della pizza. E dire che è una mia grande passione, ma non ho mai scritto niente sul blog di questo argomento.
Certo ancora devo studiare per potermi cimentare a cucinare una buona pizza, ma nel frattempo approfondisco la materia visitando spesso Sforno.
Per i pochi che ancora non la conoscono si tratta di una pizzeria aperta da qualche anno che in breve tempo ha riscosso una notevole successo di pubblico e critica (è segnalata da quasi tutti le guide cittadine e non solo) rendendo quasi obbligatoria la prenotazione, visto la grande affluenza in ogni giorno della settimana.
Fatta questa breve ma necessaria premessa, passiamo a quello che si può trovare da mettere sotto i denti.
Prima di tutto non bisogna lasciarsi scappare le patatine fritte poi si può passare a qualche supplì speciale (tipo alla gricia, ortolana, porri e provola e tanti tipi "del giorno" che si posso trovare descritti su una apposita lavagnetta) poi personalmente tra i vari "sfizi" amo molto i filetti di baccalà, ma ci sono tante altre cose tra cui anche ottime bruschette.
Dopo tutte queste golosità mangiare una pizza intera è dura, infatti a volte mi sacrifico eliminando qualche antipasto, oppure "smezzando" qualche pizza .L'ultima volta, a cena con amici, abbiamo preso :
La mitica Greenwich ovvero mozzarella, stilton e riduzione di porto. Pizza affascinante, si può andare da Sforno anche solo per lei (la mia preferita), all'inizio ti spiazza col sapore erborinato dello stilton, poi ti conqusta con il retrogusto agrodolce della riduzione di porto...insomma da provare... (e comunque anche se non è una pizza classica ho scoperto che piace quasi a tutti)
Poi è stata la volta del classico abbinamento stracchino e speck
Infine la regina, la margherita che per me non deve mai mancare. Senza parole.
Tengo a precisare che la pizza di Stefano non è la classica pizza romana bassa e sottile ma si avvicina di più a quella napoletana (che a roma è insesistente, e quelle che ci provano fanno "pizze-sasso") con un cornicione alto e soffice e il centro basso. La particolarità poi è la cottura estrema nella pizza, sempre al limite ma mai con il sapore di bruciato insomma sempre cotta al punto giusto (ed ormai sono ben collaudati per questo).
Ma la vera forza di questa pizza è l'utilizzo del lievito madre e la lunga lievitazione, che rendono la pizza leggera e molto digeribile (spesso è capitato di mangiare anche una pizza e mezza senza nessune effetto collaterale nella notte) inoltre tutti gli altri ingredienti sono di primissima qualità.
Da bere ottime si possono trovare birre artigianali alla spina e in bottiglia, dal Belgio, Bretagna e ovviamente anche quelle italiane, per chi si cimenta in abbinamenti particolare ci sono anche delle belle bottiglie di vino.
Per finire devo ringraziare Daniela che mi ha fatto conoscere Antonio e Stefano (corpo e anima di Sforno -mitici-) e che ne parlò qui già tre anni fa.
Da qualche tempo Sforno ha aperto una "filiale" di pizza a taglio a testaccio "00100" ancora non ci sono stato ma se ne parla molto, e la solita Daniela ha fatto già una rece (ma quanto sta avanti questa donna :D ?)
Via Statilio Ottato, 110/116
Roma
Tel. 06 71546118
lunedì 12 gennaio 2009
La Tacchinella Ripiena di Castagne
Una volta cotta ho staccato le coscette e le ali e affettato il corpo come un classico arrosto, a fette un po' alte. Prima di portarlo a tavola ho aggiunto altre castagne sopra alle fette.
martedì 6 gennaio 2009
Si Ricomincia: La Fiorentina
Per gli amanti della carne la risposta è facile ;) .