giovedì 31 luglio 2014

Hummus


Dopo alcuni post legati al vino e qualche visita in cantina ecco un altro piccolo angolo "meat free" .
Durante la bella stagione complice una bella terrazza e un barbeque non è raro che arrivino gli amici a cena. 
Prima di passare ai piatti forti (hamburger, tagliate, o fiorentine)  mi piace stuzzicare l'appetito sia con antipasti "carnivori" vedi mortadella alla griglia (o questi spiedini anche in versione fumé) ma anche con alcune preparazioni vegetariane, se non proprio vegan :)

Negli anni passati ha riscosso molto successo il mio Gazpacho quest'anno mi sono voluto cimentare  con l' hummus.


Tipica preparazione del medio oriente diffusa in particolare in Israele dove ha avuto origine, ma anche Egitto, Siria, Libano, Grecia, Turchia e Libia. 
L'hummus viene preparato con ceci e tahina, una particolare pasta di sesamo, detta anche burro di sesamo non difficile da preparare in casa ma reperibile nei negozi etnici o supermercati particolarmente riforniti.
Ingredienti:

ceci 300 gr.
2 spicchi d'aglio
succo di 2 limoni
tahina 2 cucchiai
olio extravergine
semi di cumino 2 cucchiai
acqua

Procedimento:

Mettere i ceci in ammollo per 24 ore in un recipiente che contenga il doppio del loro volume di acqua. Cuoceteli per circa 1 ora (oppure 20 minuti in pentola a pressione) quindi scolateli e teneteli da parte.
In una padella far rosolare 3 cucchiai d'olio l'aglio e i semi di cumino quindi versare i ceci, fare insaporire il tutto per pochi minuti. 
Nel frattempo spremere i limoni per ottenere il loro succo.
Disporre nel mixer i ceci insaporiti con le spezie, la tahina e il succo di limone. 
Frullare il tutto fino ad ottenere un composto cremoso. Infine aggiungere olio o acqua, a seconda della necessità per rendere il composto ancora più cremoso.

Mettere in una ciotolina e decorare con prezzemolo tritato molto fino. 

lunedì 14 luglio 2014

Gallura e Vino: visita alle cantine Capichera, Surrau e Siddura

E' imbarazzante quanto tempo è passato dall'ultima ricetta, e più si sta "fermi" e meno viene voglia di scrivere. Anche se in realtà piatti, ricette e progetti ci sono, l'unica cosa che manca è un po' di tempo, magari a settembre mi impegnerò di più.


 Nel frattempo è arrivata l'estate (almeno sul calendario perché ancora sembra autunno) e con essa un assaggio di ferie in quel bellissimo posto chiamato Sardegna. In particolare ho avuto modo di visitare abbastanza a fondo la Gallura. Oltre a qualche ristorante e prodotti tipici non poteva mancare il vino che in questa zona raggiunge la sua massima espressione con il Vermentino.


La prima cantina visitata è stata la storica Capichera un vero punto di riferimento per il vermentino (non lontano da Arzachena). In una zona collinare si estendono più di 40 ettari di terra e alcune vigne sono anche a ridosso delle famose tombe dei giganti (ultima foto in basso a destra nel primo collage).
La Produzione è articolata su 4 tipi di vermentino capichera classico, santigaini, vigna 'ngena e vendemmia tardiva. Per quanto riguarda i rossi l'azienda produce due versioni del carignano, antico vitigno autoctono assejè e manteghja.


La seconda azienda visitata è la cantina Surrau  una nuova realtà che in pochi anni si è fatta apprezzare per gli ottimi prodotti. Oltre alla bella cantina che ho potuto visitare senza problemi mi ha colpito la loro disponibilità e accoglienza nel wine bar aziendale aperto ai clienti, anche di passaggio, dove si possono assaggiare tutti i vini o fare degustazioni di 3-4 calici accompagnati da piatti di salumi e formaggi tipici della zona. Sciala e Branu i loro vermentini, Sincaru il loro cannonau (anche in versione riserva) degni di nota anche due passiti: un vermentino sole di surrau,
 e quello di uve cannonau sole ruju. 
Da segnalare l'attenzione di questa azienda verso l'arte, infatti nella cantina spesso si organizzano vernissage, mostre fotografiche, installazioni e mostre d'arte contemporanea.
 Infine una delle ultime aziende nate  in Gallura: Siddùra non lontano dal borgo medievale di Luogosanto si estende questa vasta azienda agricola di oltre 200 ettari (di proprietà tedesca) di cui circa 20 vitati,  alcuni vigneti sono ancora in fase di crescita (impiantati da poco) e per il momento si integra la produzione acquistando uva da produttori locali. 
Tre i vermentini spèra, maìa e bèru, interessanti i rossi: èrema un blend di cannonau e cagnulari (vitigno antico e autoctono), bàcco: cagnulari 100%,  fòla il loro cannonau e infine l'internazionale tìros a base di sangiovese e cabernet.

da segnalare nella vasta azienda anche la produzione di sughero di cui la zona è molto ricca:




Purtroppo per mancanza di tempo è sfumata  la visita all'azienda a cui forse tenevo di più ovvero Dettori. Ma sicuramente ci sarà un'altra occasione perché in Sardegna si torna sempre tanto volentieri.