giovedì 26 marzo 2009

Le Animelle

Prima di inziare, voglio ringraziare Cristina Bowerman (dedicandole anche questo post) chef di Glass che mi ha fatto "riscoprire" e rivalutare le animelle.

Infatti grazie alla sua "aninella in torcione, semi di girasole, salsa alla cioccolata fondente 72%, purea di cavolfiore e chips di patate viola" (che potete trovare nel post qui sotto) mi ha fatto venire l'idea per questo ennesimo post "didattico".

Iniziamo spiegando prima cosa s'intende col termine "animella". Negli animali (bovini ed ovini, quelli che ci interessano) è la parte che per noi umani corrisponde al Timo. Situata nel collo, si trova solo negli esemplari giovani infatti dopo la crescita viene riassorbita dall'organismo, seccandosi.

I suoi impieghi in cucina sono svariati, nella tradizione romana (per quanto ne so) viene cucinata soprattutto fritta, sempre nelle regioni centrali è diffusa la frittata con carciofi e animelle o comunque spesso è abbinata a questa verdura.
Inoltre si possono cucinare in padella solo con burro, salvia e rosmarino, oppure unire a dei gustosi risotti.

In queste foto l'animella in questione è quella di abbacchio, in quanto l'abbiamo sempre a portata di mano avendo a disposizione l'animale intero. Invece per quella di vitella riusciamo ad averla solo su ordinazione in quanto l'animale che arriva in negozio è già "pulito"




2 commenti:

JAJO ha detto...

Bravo Stefano, quanto mi piacciono i tuoi post "didattici" :-)
Però... vergogna !! Possibile che tu abbia bisogno di "stimoli esterni" ? :-D

sly ha detto...

perchè grazie a te capisco quanto sono ignorante in questa materia?????!!!ma grazie per questo post informativo (sembrerebbe tratto da una enciclopedia...ricerca di scienze ..)almeno quando vado dal macellaio e penso al tuo blog, ho le idee piu' chiare!ciao