Sembra assurdo come in tutti questi anni di onorata carriera da blogger la faraona manchi all'appello delle ricette più classiche. Devo subito porre rimedio a questa mancanza, perciò oggi vi presento la
Faraona alla cacciatora con olive.
Prima di tutto però vediamo di conoscere meglio questo pennuto: è un volatile della famiglia dei galliformi noto anche con i nomi di "gallina faraona" "gallina di faraona" o "gallina di numidia". Originaria delle pianura dell'Africa occidentale, la faraona era allevata già dai greci e dai romani. Con la caduta dell'impero romano l'allevamento di tale animale venne abbandonato e reintrodotto in età medievale dai portoghesi.
Simile nell'aspetto ad una grossa pernice, le sue carni sono scure e saporite e, se allevata all'aperto, conserva un sapore selvatico. In cucina la faraona si adatta a moltissime preparazioni: ottima arrosto al forno o al tegame, farcita a piacere con diversi ripieni, si presta a cotture al cartoccio, alla creta, ma è buona anche brasata, al vino o in umido, ottime proprietà benefiche si ottengono dal suo brodo.
Simile nell'aspetto ad una grossa pernice, le sue carni sono scure e saporite e, se allevata all'aperto, conserva un sapore selvatico. In cucina la faraona si adatta a moltissime preparazioni: ottima arrosto al forno o al tegame, farcita a piacere con diversi ripieni, si presta a cotture al cartoccio, alla creta, ma è buona anche brasata, al vino o in umido, ottime proprietà benefiche si ottengono dal suo brodo.
Ma veniamo alla ricetta di oggi: scegliere una bella faraona che andrà bene per 4 persone, dopo averla pulita (tolto testa, zampe, piume residue) e fatta a pezzetti si lava per bene togliendo residui di fiamma, eventuali pezzetti di osso e sangue. E' consigliabile fare queste operazioni il giorno prima della cottura in modo di lasciarla anche condita per una notte in frigorifero. Il condimento dovrà essere composto da abbondante rosmarino, salvia, aglio e timo, sale e pepe.
Per la cottura si scalda poco olio extravergine in una padella capiente o tegame. si fanno rosolare i pezzi di faraona finchè non avranno un bel colore dorato. A questo punto si sfuma con un bicchiere di vino bianco secco, si abbassa il fuoco e si fa cuocere per circa 1 ora, aggiungendo o integrando altri aromi a piacere (rosmarino salvia ecc.) Pochi minuti prima della fine cottura aggiungere le olive (qualità di gaeta/itrane) e insaporire, girando per bene e amalgamando il tutto.
Servire ben calda e mangiare,come richiesto dalla tradizione, rigorosamente con le mani per spolpare tutti gli ossetti, anche se la carne sarà talmente tenera che si staccherà quasi da sola.
Buon appettito
3 commenti:
Quanto era buona! :)
buonissima, concordo. L'ho pure mangiata la sera dopo nel pacchettino da asporto!!!
Tenerissima e saporita, mi è venuta talmente bene che la potrei rifare :)
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