mercoledì 12 ottobre 2011

Arista di Maiale all'Arancia

Come è ben noto a tutti, il maiale ha la capacità di abbinarsi splendidamente alla frutta. Infatti già qualche tempo fa ho pubblicato la ricetta del maiale all'ananas, e alle albicocche e anche di quello affumicato in agrodolce.

Questa volta però non si tratta della solita ricetta, ma si cambia radicalmente fin dalla preparazione. Infatti una volta ottenuto l'arista (quindi anche tolto dall'osso e sgrassato) si incide a "libretto" ovvero si fanno delle fettine ma senza arrivare fino in fondo. Quindi si preparano le fette di arancio per ogni taglio, prima di inserirle nell'arista è bene passarci intorno una fettina di pancetta o meglio ancora di lardo. Questa oltre a dare sapore, proteggerà la frutta e renderà morbido anche l'arista. Una volta fissato il tutto con spago e "spiedino" (stuzzicadenti da 24 cm) è pronto per essere cotto, le alternative sono due:

- Tegame : Come un classico arrosto, prima rosolato con olio, poi bagnato con vino bianco (o birra) coperto e cuocere per 50 minuti. Far riposare e portare in tavola.

- Forno : Da qualche tempo per gli arrosti cotti in forno stiamo usando un accorgimento particolare ovvero l'uso della carta forno. Tutto è iniziato con il filetto di maiale in crosta di pane
quindi anche per questo arrosto una volta preparato e condito verrà avvolto nella suddetta carta, messo in cottura a 180 gradi per 1 ora senza olio, vino, acqua niente. Bensì tutti gli umori della carne e il succo delle arance rimarranno all'interno del "cartoccio" non asciugando la carne, e insaporendola con il sugo creato. Una volta finito il tempo, scartare e rinfornare per 5 minuti con grill solo per creare la "crosticina" dopo questo è pronto per essere servito.


Inutile dire che questa nuova preparazione ha riscosso un grande successo. I motivi sono semplice è un arrosto diverso, facile da preparare saporito e inoltre con amici fa una bellissima figura. Inoltre lo prepariamo oltre che all'arancio alle mele verdi, all'ananas e al limone. Tutti buonissimi.




Per concludere di solito non consiglio mai l'abbinamento del vino, ma questa volta pur non essendo un piatto facile, mi voglio sbilanciare. Tutto è nato da una foto "en premierè" della ricetta che avevo postato su facebook e la competente Delphine Veissiere di Espirit Champagne
mi aveva suggerito di accompagnarlo con "un bel pinot meunier della Marne" subito dopo nei commenti si è inserito Fabio Cagnetti del Postvino che invece consigliava un "Riesling Auslese con un po' di anni sulle spalle..." dando un rapido sguardo alla cantina e cercando di capire cosa potesse andare piu o meno bene vista la poca disponibilità di bottiglie ribatto con : "ma come lo vedreste un Gatinois Rosè???" poco dopo arriva la benedizione di Delphine : "ottimo, fruttato, elegante".
Devo dire che non sbagliava, questo rosè d'assemblage (90% pinot nero 10% chardonnay) ha una bella struttura, avvolgente che non ha sfigurato su un piatto così complesso e ricco di profumi, non lascia indifferente la sua mineralità (ci troviamo ad Ay) e i profumi con netti richiami agrumati.... (chinotto, tamarindo, rabarbaro) Insomma esperimento riuscito alla perfezione.

Consigliatissimo.

1 commento:

sulemaniche ha detto...

proprio niente male, mi ispiro per la cena