giovedì 30 aprile 2009
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giovedì 23 aprile 2009
Timorasso con " 'Gusto"
La location era molto bella e "modaiola", ovvero il wine bar di 'Gusto.
La degustazione rigurdava il timorasso vitigno autoctono del piemonte (in particolare della provincia di Alessandria, nelle Valli Curone, Grue, Ossona e in Val Borbera) molto difficile da gestire e con basse rese.
Tuttavia è stato uno dei pochissimi vitigni a non essere stato attaccato dalla fillossera nel secolo scorso, anche se dopo tale periodo ha subìto un graduale abbandono a favore di uve più generose, come il cortese ad esempio.
All'inizio degli anni '90 però un gruppo di giovani produttori capeggiati da Walter Massa, lavorarono per la valorizzazione di quel territorio che ha di fatto recuperato il Timorasso, scoprendo le grandi potenzialità enologiche, riconosciute ultimamente dall'istituzione di una doc specifica.
In particolare abbiamo assaggiato i vini di Daniele Ricci (che avevo già conosciuto durante il Vinitaly dell'anno scorso): San Leto 2006 , Giallo di Costa , Elso ed il Nini .
Il San Leto è un timorasso in purezza invecchiato in botte grande, Il Giallo di Costa è timorasso e cortese vinificato senza essere filtrato e chiarificato (con le dovute distanze si potrebbe paragonare ad un Gravner).
L'Elso è un rosso ottenuto da uve di croatina con un buon profumo di bosco e molti tannini, mentre il Nini è un vino passito ottenuto da uve timorasso e aleatico.
Sono stati tutti vini particolari ma sicuramente il più apprezzato (anche forse perchè più "facile") è stato il San Leto, (visto la mia poca competenza evito di riportare le mie note degustative) e anche la Croatina.
Il tutto è stato accompagnato da una cena ispirata alla cucina tipica piemontese che comprendeva:
Flan di verdure di stagione ed insalata di carne
il pane
Tajarin al ragù bianco di coniglio. (i Tajarin sono una pasta tipica piemontese, come i tagliolini ma fatta solo con i tuorli)
Brasato alle erbe accompagnato da verdure primaverili
Zabaione freddo al timorasso con pere e nocciole
Della cena ho apprezzato molto i Tajarin ed il brasato, ma in generale è stato tutto molto buono, in tutti gli assaggi delle verdure c'era "purtroppo" del peperone (che mi piace molto ma non digerisco troppo bene).
Nelle foto sotto alcuni scorci del locale.
Per maggiori info sul timorasso (che ho usato anche come fonti tecniche per il testo): "Strada del vino dei Colli Tortonesi", Timorasso.it
domenica 19 aprile 2009
I Nostri Hamburger (parte seconda)
Invece qui c'è un altro mio post che parla di Hamburger.
mercoledì 15 aprile 2009
Primavera: Voglia di Barbecue
Abbiamo messo sul fuoco nell'ordine Bistecche di maiale con osso (normali e affumicate) le immancabili salsicce (purtroppo non di Cinta Senese) e gli spiedini di carne mista.
lunedì 13 aprile 2009
L' Arrosto Delle Feste
E cosa c'è di più classico, tradizionale, e rassicurante di un bell' Arrosto ai Carciofi, con contorno di patate al forno ????? Nulla solo lui. :)
Ho preparato quest'arrosto prendendo una fetta di carne molto tenera e magra (vista l'occasione speciale ho preso un pezzo di campanello ) al centro ho messo una fettina di mortadella (per insaporire e dare colore) ed infine i carciofi (che ho precedentemente cotto in padella con un po' di uovo per renderli più "uniti").
La cottura è quella di un classico arrosto, anche se questa volta, essendo ripieno (quindi con meno carne da cuocere) ho preferito usare i fornelli piuttosto che il forno. Insaporito con le solite erbe tritate (rosmarino, salvia, timo ecc...) ho fatto prima rosolare con olio e poi cuocere per circa un'ora aggiungendo un bicchiere di vino bianco e uno di acqua.
Tempo fa avevo pubblicato anche due arrosti di vitello ma non ripieni, erano accompagnati dalle noci e dalle castagne e anche loro possono fare la loro bella figura in un giorno di festa.
martedì 7 aprile 2009
Arista di Maiale all'Ananas
Come questa dell'Arista di Maiale all'Ananas.
Si magari non è proprio una novità anzi se vogliamo può sembrare una ricetta anni '80 ma alla fine è il risultato che conta no?
E secondo me è un buon risultato, un gusto agrodolce che non stanca, ma anzi ben si abbina al maiale, una valida alternativa al classico arrosto, o alla cottura al latte.
Ma veniamo alla ricetta vera e propria, prima di tutto gli ingredienti per 6 persone:
Arista di Maiale 1 Kg. - Ananas fresco -vino prosecco - aglio, olio, sale e pepe.
Pulire bene l'ananas e tagliarlo a fette, tagliare a dadini solo 4 fettine. In una casseruola scaldare 2 cucchiai d'olio e mettere l'aglio, appena imbiondito, toglierlo e mettere l'arista.Farlo rosolare bene da tutte le parti girandolo accuratamente. Bagnare con un bicchiere di prosecco, appena il vino è evaporato aggiungere l'ananas a pezzetti. Passare la casseruola in forno per un ora. Se il liquido di cottura si asciugasse troppo bagnare ancora con il vino. A cottura ultimata tagliare l'arista a fette non troppo sottili, disporre sul piatto di portata insieme al sugo di cottura e decorare con le fettine di ananas tenute da parte.
Come si può ben intuire dalla prima foto i pezzettini di ananas che erano nel sugo di cottura li ho passati nel mixer per creare la "crema" che ho messo sul fondo del piatto, come accompagnamento. Le fette di ananas che ho messo intere sono state glassate passandole in una padella con del burro e zucchero e fatte flambare con un liquore (ho usato la grappa ma andrebbe bene anche cognac o altro....).
Un consiglio che mi sento di dare a mio modesto parere è di non sostituire il prosecco con del vino bianco normale o "della casa" poichè penso che quelle bollicine, con il loro buon profumo, abbiano dato quel tocco in più per la riuscita del piatto.
Infine un ringraziamento speciale allo Chef Riccardo Raus, che mi ha aiutato nella cottura ma soprattutto è l'autore della composizione dell'Arista nella prima foto.
mercoledì 1 aprile 2009
Carrè di Maiale Affumicato in Agrodolce
Prima di tutto è necessario procurarsi il maiale affumicato, che in genere si trova in gastronomie fornite e in qualche macelleria "particolare" (una a caso per esempio....) :)
I più intraprendenti potrebbero provare da soli ad affumicare (esistono vari tipi di barbeque che hanno questa funzione) ma forse non si otterrebbe lo stesso risultato (anche se questi attrezzi mi hanno sempre incuriosito..)
Ma veniamo alla ricetta: come dicevo una volta preso il carrè affumicato è meglio disossarlo (o farlo disossare dal macellaio) per poi rimontarlo sull'osso e rivestire le "costicine" con l'argento. In questo modo la carne resterà saporita (grazie all'osso) ma sarà molto più facile tagliarlo quando si porterà a tavola, e oltretutto è anche un bel modo per presentarlo, come nella foto:
Una volta sistemato in questa maniera, si può cuocere in una capiente casseruola, sulla quale metteremo 2 cucchiai d'olio per far rosolare il carrè e fargli prendere un bel colore. Dopo circa 10 minuti può aggiungere il succo (filtrato) di due arance e un limone. Lasciare sobbollire finchè non si crea un bel fondo denso.
Se si desidera un effetto più "convincente" si può aggiungere anche un cucchiaio di melassa (o miele in alternativa). Prima di questa operazione e comunque consigliabile assaggiare spesso il fondo in quando a seconda degli agrumi potrebbe risultare troppo dolce o troppo aspro. Attenzione all'equilibrio gustativo.
Non ho parlato di sale, pepe, aglio e cipolla (e spezie in genere) poichè questo tipo di carne è gia saporito e speziato di suo, ogni aggiunta danneggerebbe la ricetta.
Solo per dovere di cronaca segnalo gli altri post in cui ho parlato del maiale affumicato. Uno è questo, mentre qui ce n'è un altro.