mercoledì 2 luglio 2008

Ristorante All'Oro

Prima di partire mi sono concesso una bella cenetta (visto che poi avrei passato giorni bui dal punto di vista gastronomico) nel ristorante che è diventato il "caso" della capitale.

Aperto da poco più di un anno sta riscuotendo un enorme successo, ed è entrato direttamente nelle maggiori guide gastronomiche, stiamo parlando dell' All'Oro.

Il ristorante si trova in zona parioli, in cucina c'è Riccardo Di Giacinto che ha accumulato esperienze al fianco di Marco Milani, famiglia Iaccarino (Baby), Ferrand Adrià, e Paco Guzman, ecco quindi spiegata la partenza col "botto" (come si dice a Roma) del suo ristorante.
Qualche mese fa se ne era parlato anche nel blog di Marco Bolasco e anche sul Forum del Gambero Rosso.

Quindi visto che è stato già scritto tutto (e meglio di quanto possa fare io) passiamo subito alle foto di quello che lo chef ci ha proposto quella sera (il menu cambia spesso):


Benvenuto: crema di cavolfiori con scorze di limone candite, caviale, liquirizia Amarelli



Pane fatto in casa con assaggio di olio



Mantecato di baccalà con lardo di Pata Negra e spuma di patate al rosmarino


Ravioli al mascarpone con ragù di anatra e salsa al vino rosso




Guancia di manzo con crema di carote, zenzero candito e spuma di pan di spezie



La quaglia con il petto guarnito al ciauscolo e la coscia laccata con miele e 'nduja



Rocher di coda alla vaccinara




Tonno con crosta di mais tostato, battuta di olive, pomodorini e capperi accompagnato da una spuma di parmigiano alla paprika e cipolla di tropea (purtroppo la spuma era un bicchierino e mi sono dimenticato di fotografarlo)



Soffiato di pan di limone con spuma di bianco di limone e granita di fragole.

Come aperitivo ho bevuto un metodo classico brut dell'azienda agricola Velenosi poi a seguire un Fiano di Avellino di Guido Marsella 2006 e un Montepulciano d'Abruzzo 2001 di Emidio Pepe, che sono stati consigliati dal sommelier Stefano Magistri (anche lui ex Baby) e che sta lavorando anche per ampliare e migliorare la carta dei vini.

Che dire, è stata una gran bella serata e una grande esperienza di cucina creativa, ogni piatto era ottimo, ma su tutto ho preferito il Rocher di coda, il mantecato e la guancia... l'unica cosa che non mi è piaciuta (del locale non della cucina) è lo stile in bilico fra il fashion e il kitsch (coccodrillo un pò dappertutto) e la mise en place troppo troppo minimal.

Ovviamente esagerando con le portate e il vino (2) il conto è salito un pò :) ma il menù degustazione 5 portate è di 50 euro e quello grande da 7 portate 70 euro (vini esclusi).

ristorante ALL'ORO
Via Eleonora Duse, 1E
00197 Roma
Tel: 06 97996907

11 commenti:

Lydia ha detto...

Quel rocher di coda mi intriga assai.
Però il coccodrillo dappertutto mi farebbe un pò impressione!!!

Daniela @Senza_Panna ha detto...

Lydia, e devi vedere che denti h a 'sto coccodrillo!!! :-DDD Ottimo il mantecato di baccalà comunque :D
Io mi aspettavo una cucina più agli estremi viste le esperienze con Adrià invece devo dire che sono stata piacevolmente sorpresa.

Fabrizio Gabrielli ha detto...

prima, incuriosito.
ora, di più.
da provare.
(e poi, il coccodrillo è proprio glam) :P

fradil ha detto...

I piatti sembrano veramente notevoli! Quei ravioli di mascarpone poi... fanno venire l'acquolina in bocca :-P Posso permettermi, però, di dire una "cattiveria"? Quel Mantecato di baccalà con lardo di Pata Negra e spuma di patate al rosmarino e il Rocher di Coda, almeno dal nome e dall'immagine mi ricordano due piatti de Il Tordo Matto (cappuccino di baccalà e polpetta di coda). Ho detto una fesseria? Chiaramente ribadisco che non li ho provati e sono solamente le immagini ed i nomi dei piatti che hanno determinato tale assonanza!

stefano ha detto...

@ Fradil: si effettivamente anche a me il mantecato ha ricordato subito il cappuccino di baccalà di Adriano, e il rocher assomigliava alle polpette di coda del tordo.
Personalmente penso che nessuno abbia copiato...semplicemente sono 2 grandi chef che hanno la stessa età quindi hanno avuto le medesime esperienze e forse anche maestri in comune...poi se aggiungiamo anche il fattore "moda" ecco che i piatti si assomigliano, ma è bello anche provare le interpretazioni personali sul tema secondo me.

fradil ha detto...

@ Stefano: concordo pienamente nell'interpretazione personale!
Complimenti ai ragazzi di All'Oro e al Tordo Matto

Daniela @Senza_Panna ha detto...

Oggi stavo sistemando le foto della cena al St Hubertus. C'era anche lì un cappuccino eppure non credo che Norbert Niederkofler abbia copiato il Tordo o l'Alloro.
Io la penso come Stefano. Ci sono alcune idee che girano e ognuno dà la sua personale interpretazione. Chiaro che uno solo l'avrà creata e inventata per primo. Ma secondo me si ispirano a vicenda molto spesso. Non è copiare. Io li ho mangiati entrambi e alla fine i risultato sono diversi seppur simili.
Che devo dire.... me li rimangerei tutti :-DDDD

Anonimo ha detto...

ma non ve farà male magnà cosi tanto specie in estate....bastard in side... ciao Salvo
p.s
complimenti per< la scelta del vino....

Salvo

Anonimo ha detto...

Si si tutto bello tutto buono per carità...Però cari ristoratori DATEVE 'NA REGOLATA!!!Ma che le chiamate PORTATE quelle? Roba che anche se ce porto mi' cugino che è un pupo de 5 anni -e quindi si presume abbia uno stomaco più piccolo del mio- esce fuori AFFAMATO!!!E poi con un conto di 50-70 euro (se va bene!)...Ma viva i vecchi ristoranti magnerecci de Trastevere AHO' !!!Basta co' ste stronzate de piatti colorati e artistici a belli!Stamo a magnà, non a guardà 'na mostra de Picasso!!!SVEGLIA!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

scusa Stefano se mi permetto , ma vorrei rispondere all'amico skorpio ...va dove ti pare , ma non giudicare il gusto altrui.....

Unknown ha detto...

Complimenti per la recensione e le foto! Fanno venire l'acquolina in bocca!
Vorrei proprio provare i Ravioli al mascarpone con ragù di anatra e salsa al vino rosso! :D
Giuseppe