venerdì 28 ottobre 2011

Orzotto con zucca e salsiccia


L'autunno non è tra le mie stagioni preferite, tuttavia le giornate umide e più corte mettono voglia di dedicarsi alla cucina e anche alla preparazione di zuppe e minestre (soprattutto di sera), inoltre la natura in questo periodo ci regala castagne, funghi e zucche, che si adattano a tantissime ricette e preparazioni.

Chi mi segue da tempo, conosce la mia passione per il riso (ultimamente ho mangiato spesso il basmati al vapore) ma un altro cereale che apprezzo molto è l'Orzo, sia per la sua consistenza ma anche perchè si cuoce come un risotto. Sommando gli elementi dati è stato inevitabile provare questa ricetta:

Orzotto Zucca & Salsiccia

La ricetta è facilissima in quanto l'orzo viene cotto, come detto, alla stregua di un risotto (bisogna solo allungare il tempo a circa 40 minuti) nel frattempo in una padella si sbriciola una salsiccia e la si fa rosolare, quindi si aggiungere la zucca pulita e tagliata a piccoli pezzi.
Si fa sfumare il tutto per una decina di minuti con mezzo bicchiere di vino bianco.
Una volta portato a cottura l'orzo si uniscono gli ingredienti e si manteca il tutto con un pezzetto di burro e una spolverata di parmigiano.


Un ringraziamento per l'idea a Elisa, anche se nel suo suggerimento era previsto il ciauscolo
al posto della salsiccia,
purtroppo però è sempre più raro trovarne di buoni e genuini...ma appena ne avrò uno per le mani, stagione permettendo, proverò questa ricetta originale.

giovedì 20 ottobre 2011

Polpette "alla Siciliana"


Penso che sulle polpette ormai si sia detto e scritto tutto, ma già che ci siamo vi rinfresco la memoria passando in rassegna quelle al pomodoro, al limone, fritte, e di bollito.

Anche se l'argomento potrebbe essere infinito, poichè le varianti hanno il solo limite della fantasia del cuoco di turno....

Ecco, le mie "folgorazioni" spesso nascono dalla scelta di pochi ingredienti, solitamente materie prime al di sopra della media. Ultimamente per esempio ho una grande passione per i pecorini Chiodetti (di Civita Castellana VT).
Quindi una volta scelto il prodotto, devo trovare il modo per unirlo alla carne (l'altra passione d'obbligo) l'unica soluzione in questo caso, era creare delle
Polpette alla Siciliana.

Ora non avendo alcun tipo di legame con questa splendida isola, preciso appunto che è solo una mia idea e interpretazione e non la ricetta classica (se mai ce ne fosse una). Tuttavia se ci fosse qualche lettore che conosce la "vera ricetta" con qualche curiosità sarò ben lieto di dargli spazio. (una volta dovrei occuparmi anche dei famosi involtini siciliani e della "rivalità" fra Messina e Palermo ;-))

Ma veniamo alla ricetta: ho macinato circa 500 gr. di carne di manzo (la volevo saporita e che tenesse il "confronto" con gli altri ingredienti pesanti) quindi l'ho unita a 2 generose manciate di pecorino stagionato, 2 uova intere, poco pane bagnato e ben strizzato, uno spicchio d'aglio tritato, qualche foglia di prezzemolo fresco tritato finemente, un pizzico di sale e pepe.

Infine le ho passate nel pane grattato ed eccole pronte da cuocere.
(con queste proporzioni sono venute circa 10 polpette di media grandezza, come da foto)

Per quanto riguarda la cottura, le ho semplicemente fritte in abbondante olio d'oliva per pochi minuti, e mangiate subito ben calde. Altrimenti dopo quest'operazione (sempre necessaria) si possono unire anche ad un buon sugo di pomodoro con origano e basilico :-)



Infine se siete appassionati di polpette, tenete d'occhio il blog a loro dedicato:
Le TwitPolpette !!

mercoledì 12 ottobre 2011

Arista di Maiale all'Arancia

Come è ben noto a tutti, il maiale ha la capacità di abbinarsi splendidamente alla frutta. Infatti già qualche tempo fa ho pubblicato la ricetta del maiale all'ananas, e alle albicocche e anche di quello affumicato in agrodolce.

Questa volta però non si tratta della solita ricetta, ma si cambia radicalmente fin dalla preparazione. Infatti una volta ottenuto l'arista (quindi anche tolto dall'osso e sgrassato) si incide a "libretto" ovvero si fanno delle fettine ma senza arrivare fino in fondo. Quindi si preparano le fette di arancio per ogni taglio, prima di inserirle nell'arista è bene passarci intorno una fettina di pancetta o meglio ancora di lardo. Questa oltre a dare sapore, proteggerà la frutta e renderà morbido anche l'arista. Una volta fissato il tutto con spago e "spiedino" (stuzzicadenti da 24 cm) è pronto per essere cotto, le alternative sono due:

- Tegame : Come un classico arrosto, prima rosolato con olio, poi bagnato con vino bianco (o birra) coperto e cuocere per 50 minuti. Far riposare e portare in tavola.

- Forno : Da qualche tempo per gli arrosti cotti in forno stiamo usando un accorgimento particolare ovvero l'uso della carta forno. Tutto è iniziato con il filetto di maiale in crosta di pane
quindi anche per questo arrosto una volta preparato e condito verrà avvolto nella suddetta carta, messo in cottura a 180 gradi per 1 ora senza olio, vino, acqua niente. Bensì tutti gli umori della carne e il succo delle arance rimarranno all'interno del "cartoccio" non asciugando la carne, e insaporendola con il sugo creato. Una volta finito il tempo, scartare e rinfornare per 5 minuti con grill solo per creare la "crosticina" dopo questo è pronto per essere servito.


Inutile dire che questa nuova preparazione ha riscosso un grande successo. I motivi sono semplice è un arrosto diverso, facile da preparare saporito e inoltre con amici fa una bellissima figura. Inoltre lo prepariamo oltre che all'arancio alle mele verdi, all'ananas e al limone. Tutti buonissimi.




Per concludere di solito non consiglio mai l'abbinamento del vino, ma questa volta pur non essendo un piatto facile, mi voglio sbilanciare. Tutto è nato da una foto "en premierè" della ricetta che avevo postato su facebook e la competente Delphine Veissiere di Espirit Champagne
mi aveva suggerito di accompagnarlo con "un bel pinot meunier della Marne" subito dopo nei commenti si è inserito Fabio Cagnetti del Postvino che invece consigliava un "Riesling Auslese con un po' di anni sulle spalle..." dando un rapido sguardo alla cantina e cercando di capire cosa potesse andare piu o meno bene vista la poca disponibilità di bottiglie ribatto con : "ma come lo vedreste un Gatinois Rosè???" poco dopo arriva la benedizione di Delphine : "ottimo, fruttato, elegante".
Devo dire che non sbagliava, questo rosè d'assemblage (90% pinot nero 10% chardonnay) ha una bella struttura, avvolgente che non ha sfigurato su un piatto così complesso e ricco di profumi, non lascia indifferente la sua mineralità (ci troviamo ad Ay) e i profumi con netti richiami agrumati.... (chinotto, tamarindo, rabarbaro) Insomma esperimento riuscito alla perfezione.

Consigliatissimo.

lunedì 3 ottobre 2011

Mortadella alla Brace (e non solo)


Ultimo post dedicato al "famoso" bbq di qualche settimana fa.

A dire il vero non pensavo potesse essere un argomento "da blog", ma poi parlando con gli amici mi sono reso conto che solo pochissimi sono a conoscenza che la
Mortadella alla Brace
è buonissima.

E quella nella foto è stata "spazzolata" via in pochi minuti, nonostante ci fossero tante altre cosine sfiziose, tipo questi crostini:

Con il Lardo di cinta senese autoprodotto su pane di Genzano.

Quindi la prossima volta che accendete il fuoco (o il bbq o se siete proprio impazienti e volete provarla subito basta anche una piastra o una griglia) ricordatevi di farvi tagliare una fetta un po' spessa di mortadella (da 3 cm in poi) e vi stupirete per la bontà che acquista. Provare per credere.