giovedì 29 aprile 2010

Il Corso del pane con Sara Papa

Chi fra di voi ha la "fortuna" di seguire la Prova del Cuoco sicuramente avrà visto negli ultimi tempi anche Sara Papa.


Per chi invece a quell'ora lavora :-) qui c'è la sua ultima ricetta fatta in trasmissione qualche giorno fa (ma sul sito rai ne potete trovare altre)

Io ero fra quelli che non la conoscevano, ma a colmare questa lacuna ci ha pensato la "mia" scuola di cucina ovvero il Cordon Bleu (vi ricordate questo corso??) che ha organizzato un corso di 3 lezioni con Sara.

Il primo incontro è stato abbastanza teorico, ci ha spiegato le differenze tra le varie farine e i vari tipi di lievito soffermandosi in particolare su quello madre, su come ottenerlo e soprattutto come mantenerlo (rinfreschi). A fine lezione per farci mettere subito le mani in pasta ci ha donato una madre derivante da un ceppo di 150 anni...

Le successive lezioni invece hanno avuto come protagonista il pane in tutte le sue forme e colori, Sara ha una grande fantasia e ci ha suggerito tanti modi e accorgimenti per sorprendere i nostri ospiti.

Di seguito una carrellata delle cose più belle che abbiamo fatto:


Panini al latte con arachidi


grissini al sesamo


Pane sfoglia con olive e pomodori secchi


pane Indiano (chapati)




la ciabatta



baguette cacao e uvetta
(prima di infornare)



treccione a 6 fili



Ho filmato la sequenza per ottenere il treccione:



panini con uvetta di corinto


Arcobaleno di pane
(la realizzazione la potete vedere in questo filmato)


Può esserci del pane senza mortadella ???? e io che ci sto a fare allora :-) :-)


Quindi da adesso si inizia a panificare sul serio e presto vedrete i risultati (spero)

Alcuni mesi fa avevo iniziato a fare delle prove con dei panini morbidi ai semi e
del pane alle noci

giovedì 22 aprile 2010

Il Muscolo di Manzo


Mentre stavo scrivendo il recente post sui Bocconcini di Vitello mi sono reso conto che ho tralasciato la lezione sull'argomento

Muscolo

E dire che l'ho pure citato spesso, in quanto si adatta a parecchie preparazioni, vediamo quindi di rimediare subito con una bella spiegazione su questo pezzo.

Il muscolo di manzo (quello di vitella si lascia attaccato allo stinco) è un secondo taglio e, per questo anche abbastanza economico, si compone di una serie di tessuti connettivi che rende questa carne "gelatinosa" -ma non grassa- come si può ben vedere nella foto in alto.


Questo tipo di carne o si odia o si ama, nell'eventualità del primo caso, i suoi impieghi sono infiniti si va dal bollito, allo spezzatino (magari in umido oppure tipo goulash) dal sugo, al macinato per ottenere gustose polpette o classici hamburger.

Gli altri tagli simili al muscolo (gelatinosi) sono l'armone, il puccio e il campanello che sono ricchi anche loro di queste fibre, che rendono la carne saporita e gustosa. L'unico accorgimento che bisogna attentamente seguire per ottenere un buon risultato da questi pezzi è la lunga cottura, solo in questo modo infatti i tessuti diventeranno teneri e cedevoli. A quel punto la carne diventerà tenerissima e piacevole da gustare in qualsiasi preparazione.

Il muscolo di manzo si compone di 2 parti una più grande (quella verso sinistra) e una più piccola che in gergo viene anche chiamata "pesce" (ma non chiedetemi perchè !!!)

martedì 20 aprile 2010

Bretzel


Sarà la primavera ma in questo periodo non sono molto concentrato.....spero che torni presto la voglia di cucinare qualcosa di particolare... Nel frattempo pochi giorni fa mentre facevo la spesa, curiosando tra i scaffali, hanno attirato la mia attenzione questi fantastici

Bretzel


Potevo lasciarmeli scappare ? ovviamente no... e quindi ci stava anche una bella foto.

Se vi volete cimentare a casa (prima o poi toccherà farli anche a me) vi segnalo due ricette: quella di Un Tocco di Zenzero e la versione di Croce e Delizia .

Certo che quelli che ho mangiato QUI erano imbattibili... (ma anche a NY non erano male :-))

giovedì 15 aprile 2010

La mia prima intervista (su Nuok)

E' incredibile come questo piccolo spazio web mi possa regalare piccole grandi soddisfazioni :-)

Mi spiego meglio, qualche giorno fa il post Mangiare a New York ha riscosso talmente tanto successo che è stato notato anche da un portale molto interessante



Qui si raccontano le esperienze di giovani italiani nella grande mela e ci sono informazioni aggiornate quotidianamente su tutto quello che riguarda NY (ah, se solo l'avessi scoperto prima di partire...).

Dicevo, si sono accorti del mio post, e udite udite mi hanno "intervistato" : 6 domande sulla mia esperienza americana a 360°

QUI

trovate l'intervista.

Che dire... GRAZIE A TUTTI !!

mercoledì 14 aprile 2010

Bocconcini di Vitello ai Carciofi

Inserisci link
Qualche tempo fa avevo già preparato qualcosa di simile, ovvero uno spezzatino di vitello ai piselli ma questa volta però sono riuscito a raggiungere (e scusate la modestia) la cottura perfetta e un abbinamento di stagione azzeccatissimo. Per questo motivo ho deciso di chiamarlo con un nome più appropriato ovvero:

Bocconcini di Vitello ai Carciofi

Il procedimento è idendico a quello della precedente ricetta, ovvero ho infarinato e insaporito la carne, in un capiente tegame ho imbiondito una cipolla, quindi ho rosolato la carne e fatto cuocere con acqua e vino per quasi 2 ore (mantendendo sempre umida la carne)

A parte ho cotto dei cuori di carciofo in padella con olio aglio sale e pepe. Li ho uniti ai bocconcini solo negli ulti 15 minuti di cottura per insaporire la carne. L'unica accortezza, per presentare bene il piatto, è appunto nel cercare di non "distruggere" i carciofi ma tenerli più interi possibile.

Inutile dire che la scioglievolezza della carne si univa all'ottima consistenza dei carciofi rendendo questo un piatto completo e appagante.

Abbondate con le proprozioni poichè il giorno dopo è ancora più buono.
(comunque di norma per lo spezzatino si calcola 200 gr di carne cruda a persona)

Per dovere di informazione vi ricordo che i tagli che si prestano a questa preparazione sono
il campanello (che ho usato in questa ricetta) l'armone o il muscolo o il puccio (per gli amanti della "gelatina") la fracosta, corona o fiocco di spalla.

venerdì 9 aprile 2010

Mangiare a New York

Come promesso ecco l'ultimo (giuro!) post su NY ma questa volta parlarò solo di cibo.

In una città mutevole e multiculturale come questa, non ci si può permettere di fare un salto nel buio, anzi bisogna avere le idee ben chiare su cosa si vuole mangiare vista l'offerta infinita di locali. Io (forse per deformazione professionale) mi sono orientato verso carne


Anche se non sono un turista "enogastrosborone" (visto che, a mio parere, le migliori tecniche e materie prime sono a casa nostra) mi sembra comunque giusto concedersi un buon pasto dopo aver scarpinato tutto il giorno. Perciò prima della partenza ho cercato di reperire più informazioni possibili da persone appassionate e di fiducia.


Come punto di partenza è molto interessante il blog di Chiara de Il pranzo di Babette che ha una ricca sezione dedicata a ny con svariati indirizzi classificati per genere.

Poi qualche tempo fa ero rimasto colpito da questa classifica sul blog di Alberto Rinaudo.

Infine non potevo non chiedere un consiglio ad una grande chef che ben conosce il paese a stelle & strisce (Cristina Bowerman by Glass)

alla fine posso comunicarvi che tra i migliori ristoranti di New York ci sono:
  1. Megu
  2. Per se
  3. Portherhouse
  4. Momufoku
  5. Peter Luger
Tanto per essere chiari non sono riuscito ad andare in nessuno di questi (c'era l'intenzione di andare alla famosa steakhouse Peter Luger ma occore prenotare qualche mese prima....)

Vi domanderete dunque dove diavolo ho mangiato....allora tanto per iniziare ho provato gli hamburger

di P.J. Clarke's

























e di Jackson Hole



Da segnalare sempre e solo in tema di carne anche Smith e Wollensky che ho lisciato di poco....


e anche Southern Hospitality indicata da Gianfranco di bbq4all ma anche qui non sono riuscito ad andare :-(

Per prendermi una pausa da questa overdose di trigliceridi, una sera è toccato al pesce, sempre grazie ai consigli dei soliti noti, sono andato di corsa al Grand Central Terminal (ebbene si, una fantastica stazione ferroviaria nel cuore di ny) e ho cenato all' Oyster Bar (attenzione ultima entrata alle 21.30 !!!) dove ho potuto gustare un'ottima aragosta del Maine, ma c'è una scelta sterminata di pesce.


Poteva infine un italiano a New York non mangiare la pizza ??? (non volevo ma sono stato costretto) e la scelta è ricaduta sullo chef italiano più famoso in america ovvero Mario Batali ed ho mangiato da Otto. ( vi risparmio la foto che nemmeno ho fatto :-))


Una delle ultime cene è stata consumata nei pressi dell'albergo (la stanchezza si faceva sentire) a Times Square dove Antonella di Croce e delizia mi ha suggerito il bbq di Virgil dove ho gustato questa t-bone steak.



L'ultimo pranzo invece è stato allo Shake Shack un chiosco situato in Madison Square Park (in pratica sotto al flatiron) un bel parco dove prima si ordina, poi ti danno una specie di walkie talkie vibrante che avverte che il panino è pronto (il ketchup è opera mia...)






e anche lo scoiattolo sembra aver gradito :-) !!!


Infine ci sono i piatti tipici che non potevo assolutamente perdere. Ecco i
Pancakes



I migliori sono quelli di Sarabeth's of course (degustati in un brunch domenicale davanti a central park...chevelodicoaffà)


e i Bagel


questi li ho presi da H & H


Un semplice forno, niente di più, ma ottimo prodotto

Avrei dovuto riempirli con del salmone affumicato o della crema di formaggio...ma ce n'erano anche di "farciti" (ai frutti di bosco, e con vari semini) che erano buoni anche da soli.

Infine se dopo tutte queste cose non siete ancora sazi, non occore andare lontanto, in ogni angolo di strada c'è un chiosco (o meglio carrettino) che vende splendidi hot-dog ($ 1.50- 2.00) oppure un Pretzel scritto proprio con la P ($ 3.00) i migliori sono sabrett.

In conlusione sono felice di stare in Italia perchè di sicuro se vivessi negli Usa sarei un super obeso. A qualsiasi ora del giorno e in qualunque parte della città c'è sempre qualcosa da mangiare (noccioline zuccherate, cappucini di starbucks :-) ecc ecc...) certo ho visto anche cose che fanno passare l'appetito ma insomma...

Qualunque ristorante scegliate controllate se è stato recensito da Zagat (una specie di gamberorosso) in quasi tutti quelli in cui sono stato c'era la vetrofania, non so l'attendibilità ma potrebbere essere un'ulteriore garanzia... e se volete essere sicuri di trovare un posto (cosa non facile) c'è un utilissimo sito di prenotazioni online per quasi tutti i ristoranti si chiama
opentable

Spero di essere stato esauriente ed aver soddisfatto tutte le vostre curiosità :-) appunamento al prossimo viaggio allora :-)

lunedì 5 aprile 2010

New York


Eccomi qui, finalmente dopo parecchio tempo a scrivere di nuovo. C'è voluto un po' per abituarsi al jetleg (e dopo qualche giorno è arrivata pure l'ora legale come se non bastasse...) poi un raffreddore, febbre, feste pasquali ( auguri in ritardo a tutti...) infine una volta messo a fuoco le idee, e sistemate le foto, ecco qui un breve resoconto della mia settimana a stelle e strisce.

La parte più importante, ovvero le foto, non ho potuto-voluto pubblicarle su queste pagine vista l'enorme quantità ho preferito fare un comodo web-album, dove ho inserito una selezione di quelle più significative, in modo da rendere la visone facilitata e ordinata.

L' albergo era posizionato a Times Square (in piena Midtown) quindi mi è stato molto facile entrare subito in contatto col cuore pulsante della città. Infatti sembra di essere in una mega discoteca all'aperto dove niente si ferma, nemmeno a notte fonda, tutto è aperto h 24 e le famose luci dei neon pubblicitari, illuminano tutto a giorno. Inoltre qui c'è il Theater District ovvero Broadway vale a dire la più alta concentrazione di spettacoli teatrali e musical del pianeta....vi lascio immaginare come potrebbe essere passare il capodanno qui: basti pensare che questa è una tranquilla serata infrasettimanale di marzo.

Da questa famosa piazza (che deve il nome al famoso quotidiano il New York Times con la redazione nelle vicinanze) si arriva facilmente sulla 5 Av. strada super famosa grazie ai suoi lussuosi negozi e altro simbolo di NY. Dopo qualche centinaio di metri in direzione nord si arriva al complesso del Rockefeller Center.

Continuando verso nord si arriva a Central Park un'oasi di pace dove è piacevole rifugiarsi dal traffico e dal rumore, per stare a contatto con la natura e ammirare i suoi splendidi laghi, fare incontri ravvicinati con scoiattoli, o visitare un piccolo zoo, oppure più semplicemente fare un' intensa attività sportiva come un nuiorchese DOC.

Lungo il perimetro est del parco si trova il Museum Mile ovvero una tratto di strada (miglio) dove si trovano i più importanti musei (come ad esempio il Guggenheim, Museum of the city of New York,e il Metropolitan Museum of Art). Nella parte diametralmente opposta (lato ovest) ai piedi del palazzo "Dakota" si trova lo Strawberry Fields il punto dove nel 1980 uno squilibrato uccise John Lennon.
In fine sempre al margine di Central Park (sud-ovest) si trova il Time Warner Center due eleganti torri che ospitano centri commerciali, ristoranti, uffici della CNN, e condomini extralusso.

Andando a sud di Manhattan (l'isola in cui si trova NY) è obbligatorio fare una passeggiata al Village (greenwich) che è un mondo a parte rispetto a Midtown, da qui si può proseguire sempre più a sud (passando per Wall street e Tribeca) fino a Battery Park (posto bellissimo) da dove ci si può imbarcare per vedere la Statua della libertà ed Ellis Island oppure prendere i famosi traghetti arancioni gratuiti per Staten Island.

La domenica è d'obbligo recarsi ad Harlem (a nord di central park) per assistere alla messa con canti Gospel .

Questo più o meno è stato l'itineraio dei primi giorni poi le cose che ho visto sono talmente tante e distribuite in varie parti della città che le citerò rigorosamente random: Empire State Building (ovviamente da salire in cima), Madison Square Garden, Brooklin Bridge, Flatitron, Washintong Square, Palazzo di Vetro delle nazioni Unite (onu), meatpacking district, Soho, and so on...

Poi per prendere una pausa dai grattacieli, traffico, vita frenetica ecc...può essere piacevole fare una breve gita (anche in giornata come ho fatto io con un pullman Greyhound in circa 2h ) a Philadelphia l'antica capitale degli USA e città con più "storia" alle spalle, ma divenuta famosa anche perchè nel 1976 Silvester Stallone ha ambientato il primo (ma anche i seguenti) Rocky. Chi non ricorda la scalinata (del Museum of Art) fatta di corsa? e c'è anche la statua usata durante il film ai piedi della scalinata.

Di sicuro mi dimentico qualcosa e di certo una settimana è ben poco per visitare bene la città (molte cose le ho viste in fretta e alcune per niente come Brooklin ad esempio)

Tuttavia ho scoperto un blog interessantissimo Varie ed Eventuali dove ancora oggi "studio" con particolare attenzione gli angoli più o meno nascosti della grande mela, e leggo con grande curiostà tutte le info architettoniche.

Mentre se invece volete sapere come si vive negli usa, durante il mio viaggio, ho scoperto Divergenze il blog di una

"Donna mediamente instabile e viaggiatrice inguaribile, che ha deciso di andare a studiare Inglese per qualche mese in America, poiché sentiva l'esigenza di prendersi una pausa dalla vita di tutti i giorni."

Sul suo vecchio blog c'è un'esperienza newyorkese molto più interessante della mia e che fa capire anche meglio la città.

Per tornare in argomento Food invece, dedicherò il prossimo post, ai posti più interessanti che mi hanno segnalato e ho provato.
(soprattutto di carne of course)